Menu Chiudi

Commissione d’indagine sull’asl FG, sì a maggioranza alla legge

Una commissione d’indagine del Consiglio regionale verificherà la gestione finanziaria ed amministrativa dell’Asl di Foggia dal 2000 al 2009. Sarà composta da undici consiglieri, opererà fino alla conclusione della legislatura e potrà essere insediata anche nella prossima.  La legge regionale che la istituisce, proposta dall’opposizione (a firma di Ruocco, Palese, Surico, Damone Santaniello e Caroppo) è stata approvata a larga maggioranza, con 28 voti favorevoli e due contrari. Dichiarata urgente all’unanimità, entrerà in vigore con la pubblicazione sul Burp. 
La commissione, che potrà servirsi a titolo gratuito di tecnici ed esperti e sentire amministratori e funzionari, ha il compito di esaminare l’andamento della spesa sanitaria e l’applicazione delle norme, verificare la correttezza e legittimità degli atti amministrativi e dei criteri e procedure di reclutamento del personale, nel rispetto dei principi di trasparenza ed imparzialità. Riferirà al Consiglio regionale sulla propria attività e formulerà proposte. Potrà inoltre promuovere “indagini necessarie a verificare la situazione dell’asl”.
La prima stesura della proposta, presentata nel 2008, limitava a tre anni l’oggetto dell’indagine, ma a nome di tutti i proponenti Roberto Ruocco ha confermato la disponibilità ad estendere agli ultimi dieci anni l’ampiezza della verifica. Nessuna difficoltà, per il capogruppo di AN, ad esaminare anche gli anni precedenti alla gestione del centrosinistra, purchè “non si tratti solo di menare il can per l’aia”, si deve partire dal 2000 per arrivare effettivamente ad oggi. L’estensione non “deve servire a paralizzare” l’indagine sul secondo quinquennio. Dobbiamo andare a vedere tutto, si deve arrivare ad un risultato”.
Unica voce contraria Arcangelo Sannincandro (Sinistra e libertà). Ha annunciato la propria “non partecipazione al voto”, ritenendo la commissione d’indagine per un verso superflua (“l’argomento non la giustifica, basta rivolgersi all’assessore alla sanità per sapere”) e per un altro superata, “in chiusura della legislatura”, anche alla luce della mole di materiale da esaminare. “Deprime il ruolo del Consiglio e lo trasforma in un giochino”, ha concluso, auspicando un “sussulto di buon senso”, con la bocciatura della proposta.
A favore si è espresso dai banchi della minoranza il capogruppo della Puglia prima di tutto, Francesco Damone. “È vero che la legislatura è finita, ma la pdl arriva da lontano e viene richiesta per diverse anomalie nella gestione dell’asl più indebitata della Puglia: appalti, servizi, nomine, liste di attesa, non conosciamo la pianta organica. Cos’ cominciamo ad attivare i meccanismi di controllo”. Per Ignazio Zullo, dello stesso gruppo consiliare, “è auspicabile che di queste verifiche ce ne siano tante, non siamo animati da intenti persecutori, ma dalla volontà di capire cosa non va”. E Gianmarco Surico (gruppo Misto) ha sottolineato l’intento positivo di un’iniziativa che punta a verificare la congruenza tra spesa sanitaria e offerta di salute: un’indagine a favore di tutti i cittadini del territorio, che andrebbe estesa a tute le asl”.
Il voto favorevole del PD è stato anticipato da Dino Marino. “Siamo d’accordo sulla commissione d’indagine, non c’è nulla da nascondere, dobbiamo esercitare la funzione di controllo del Consiglio prevista dallo statuto. L’arco ampio dei dieci ani potrà consentire di capire meglio quanto è accaduto in quella parte del territorio”.
“Importante – secondo il capogruppo Sdi Pino Lonigro – individuare le criticità come le eccellenze, capire i meccanismi di spesa, le distorsioni eventuali sulla sanità foggiana che ho pure segnalato in interrogazioni ed interventi, le difficoltà nell’assicurare un servizio sanitario che tutti vorremmo fosse il migliore e che probabilmente vengono dal passato”.
Sì anche da Pietro Mita di Rifondazione Comunista. “Ho constatato con amarezza che da consiglieri abbiamo una conoscenza parziale del pianeta sanità. È positivo arricchire la conoscenza di una materia così complessa”.
Per i tre rappresentanti della maggioranza l’attività della commissione non deve però prestarsi a “strumentalizzazioni: entriamo nel merito delle questioni, anche per sfatare affermazioni propagandistiche di parte”