Un miliardo e 200 milioni in meno di fatturato e 8.500 posti di lavoro persi.
Il settore edilizio in Puglia è in forte difficoltà. Lo dimostrano i dati forniti dalle associazioni di categoria: negli ultimi 2 anni si calcolano un miliardo 200 milioni di euro in meno di fatturato, -20% di investimenti e 8.500 posti di lavoro in meno solo nel primo semestre del 2009. Un quadro preoccupante per uno dei pilastri dell’economia pugliese, che rappresenta l’8% del Pil regionale.
“Si tratta di una vera e propria recessione – è l’affermazione categorica e preoccupata del presidente regionale dell’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili), Salvatore Matarrese, durante la presentazione degli Stati Generali delle costruzioni in Puglia, in programma venerdì a Bari – servono misure anticicliche immediate per ridare fiato ad uno dei settori produttivi più importanti della regione e al suo indotto.
La situazione in Puglia sarebbe potuta essere diversa se avessimo avuto a disposizione i 3 miliardi 105 milioni di euro dei fondi Fas, che non sono ancora stati attivati dal Cipe, nonostante la nostra regione abbia sempre dimostrato continuità nella programmazione”.
Gli Stati Generali delle costruzioni in Puglia sono il primo esempio di tavolo di confronto su questo tema in Italia: prevista la partecipazione, tra gli altri, del ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto, e del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. E proprio all’unico ministro pugliese del Governo sono rivolte le richieste più pressanti, come hanno spiegato il rappresentanti delle associazioni di categoria rispondendo ad una nostra domanda:
“Chiederemo a Fitto, oltre alla questione del Par Fas, che 3 mesi dopo la presentazione non viene ancora dichiarato finanziabile, di abbandonare il sistema dei massimi ribassi nell’assegnazione degli appalti pubblici – ha detto il presidente di Legacoop Puglia, Carmelo Rollo – e soprattutto l’eliminazione del patto di stabilità per i Comuni virtuosi, per i quali non ha senso e che ha causato l’abbandono di molte opere.
C’è anche la questione dei finanziamenti ordinari, che penalizzano il Sud (mai raggiunto l’obiettivo del 45%) e che si aggiungono alla vicenda dei Fas e al fatto che stiamo per uscire dai finanziamenti comunitari”.
Un appello bipartisan arriva proprio da Matarrese: “Vorrei che Fitto e Vendola facessero davvero parte del sistema pugliese. Chiediamo alla politica di farlo al di là delle contrapposizioni ideologiche per rilanciare la Puglia”.