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Aperta AUREA/ Vendola: “’Il turismo religioso è importante per l’economia della Puglia”

Rilanciare l’economia italiana attraverso la valorizzazione delle più importanti luoghi di fede e del patrimonio naturalistico, culturale e storico di cui il paese è ricco. Questo lo scopo di Aurea, la borsa internazionale del turismo religioso e delle aree protette inaugurata questa mattina e visitabile fino a sabato negli spazi della Fiera di Foggia. Aurea rientra nel circuito delle grandi manifestazioni europee del settore e, per l’edizione di quest’anno ha richiamato circa 100 tour operator specializzati provenienti da tutta Europa. 120 gli espositori tra cui le Regioni Molise, Calabria, Campania, Marche e Piemonte. Una presenza che rappresenta la conferma di come negli anni Aurea sia diventata la più importante fiera in Italia dedicata al turismo religioso. Il turismo religioso muove ogni anno milioni di persone proveniente da tutto il mondo, ma Aurea non è solo Turismo religioso. Volano dell’economia è anche la valorizzazione di itinerari alla scoperta delle aree protette. Ad inaugurare l’edizione 2009 di Aurea, il presidente della Regione, Nichi Vendola. ‘Il turismo religioso – ha dichiarato Vendola – rappresenta una fetta importante nell’economia della Puglia e del foggiano in particolare e, in una regione come la Puglia, è un tesoro ancora tutto da scoprire. Diciamo che il grosso gira intorno a San Giovanni Rotondo, ma noi non siamo neanche in grado di catturarlo perchè possa fermarsi alcuni giorni’. ‘E’ un turismo mordi e fuggi – continua Vendola – e molti di coloro che arrivano a San Giovanni Rotondo, non conoscono la meraviglia di Monte Sant’Angelo, di una chiesa scavata nelle viscere di una montagna; e molti non conoscono i tanti cammini che in Puglia, da Monte Sant’Angelo fino ad Otranto, fanno della storia della cristianità, ma non solo della storia delle religioni del nostro territorio, qualcosa di straordinariamente ricco, penso ai sedimenti della cultura mussulmana, a quella ebraica e alla presenza di sinagoghe e di ghetti’. ‘Noi dobbiamo essere in grado di riappropriarci della conoscenza e del godimento di questo patrimonio – ha concluso Vendola – e di metterlo in vetrina. Si tratta non soltanto di puntare sui turisti, ma di puntare sui viaggiatori e sui pellegrini’.