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«Il 60% dei poveri dell’intera Europa vive nel Sud Italia»

Sono 78 milioni in Europa le persone che vivono nella povertà, e il 60% di queste è concentrato nel Sud Italia. Con questo dato allarmante si è aperto a Napoli il Forum della società civile per l’anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale. «L’espansione della povertà somiglia a quelle macchie d’olio che si diffondono quasi in relazione a una situazione di crisi mondiale, di crisi europea e anche italiana. Quindi fa bene l’Unione Europea a porre questo problema che è di estrema necessità e urgenza», dice l’arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe, intervenendo all’apertura dei lavori per sottolineare l’importanza di un impegno sovranazionale nella lotta alla povertà.

Messaggio raccolto dal vice presidente della Commissione Europea Antonio Tajani che ritiene fondamentale il ruolo dell’Unione Europea nella cooperazione sociale: «Sono in corso interventi immediati di sostegno con una serie di programmi e di di fondi strutturali – spiega – per cercare di far alzare il livello economico delle regioni meridionali, compresa l’Italia del Sud, e portarlo al livello medio del reddito dell’intera Unione Europea. Ma bisogna anche puntare sullo sviluppo, sulla crescita dell’economia».

Una strategia che per il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino «è il migliore investimento che l’Ue può fare nell’unica guerra che vale la pena combattere, ovvero la lotta alla povertà per la democrazia. A 10 anni dall’avvio delle strategie europee per l’inclusione sociale – prosegue – c’è bisogno di un nuovo welfare che non sia basato solo sul Pil ma su seri investimenti nella politica assistenziale».

La lotta alla povertà significa soprattutto «offrire prospettive ed esperienze nuove – secondo il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino – avere attenzione non solo alla povertà e all’emarginazione classica, perchè il mondo cambia e lo fa rapidamente. La problematica dei giovani, l’incidenza della droga, la solitudine in famiglia, impongono una serie di servizi e risposte diverse. Sviluppare questa solidarietà tra i paesi dell’Europa significa cercare insieme il modo migliore perchè il rapporto costi-benefici sia il più efficiente possibile».

Assieme al sostegno delle fasce più deboli, nel forum viene posta la questione criminale, come urgenza imprescindibile nel nuovo modello di welfare. «Serve un’azione forte contro la malavita. – sostiene Tajani – Bisogna estirpare la malapianta di camorra, ‘ndrangheta, sacra corona unita e mafia, perchè si possa dare a tutti la possibilità di lavorare senza avere il cappio del ricatto di chi le leggi non vuole rispettarle». Per Gianni Pittella, vice presidente del Palamento Europe,"la malavita non può essere l’alibi per il governo italiano per chiudere i rubinetti alle aree depresse che altrimenti verrebbero strangolate».