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Pdl, ‘un partito plurale e non di apparato’. L’auspicio del segretario, Mazzone

Insediamento del nuovo ‘parlamentino’ provinciale del Popolo della Libertà.

 

Il Popolo della Libertà si radica nel territorio di Capitanata con l’insediamento del nuovo parlamentino, che avrà il compito di guidare il partito verso la conferenza programmatica organizzativa provinciale.

Il coordinamento insediatosi ufficialmente venerdí scorso, durante la presentazione tenutasi nella sala convegni B del quartiere fieristico, avrà anche una funzione propedeutica allo svolgimento dei singoli congressi cittadini nei diversi centri della Capitanata. Il Pdl intende quindi radicarsi in ogni singola realtà locale nel territorio della nostra provincia dando voce alle differenti culture politiche presenti al proprio interno, il tutto al fine di assumere, come ricorda il segretario provinciale, Gabriele Mazzone, la natura di ‘un partito flessibile e plurale, non di apparato’.

Sono 46 in totale i componenti del nuovo coordinamento provinciale guidato in tandem da Mazzone e dal vicecoordinatore Antonio Chieffo che, dopo aver guidato la segreteria provinciale di Msi e An, rientra in tal modo sulla scena politica locale.

Quattro i vicecoordinatori (Bepi Antonucci dai Popolari liberali di Giovanardi, Leonardo De Vita di Torremaggiore, Stefano Pecorella probabile candidato sindaco a Manfredonia e Mario Marchitelli). Membri di diritto i parlamentari europei, nazionali e i consiglieri regionali. Dentro quindi Salvatore Tatarella, Barbara Matera, Antonio Leone, Enrico Santaniello, Lucio Tarquinio, Antonio Pepe, Carmelo Morra, Francesco Damone, Roberto Ruocco, Gianmario Zaccagnino, Paolo Mongiello e Giusepppe Moscarella. Entrano inoltre nel parlamentino Primiano Calvo, Umberto Candela, Eugenio Iorio, Giuseppe Mammana, Saverio Sardella, Paolo La Torre, Gabriella Grilli, Franco Piemontese, Severino Carlucci, Paolo Di Lauro, Maura Di Salvia, Luigi Alfonzo, Matteo Bianchi, Pasquale Coccia, Romano D’Antonio, Vincenzo Colacicco, Vincenzo De Rogatis, Michele Distefano, Gerardo Gallo, Tommaso Intesta, Vincenzo Lo Riso, Marco Pellegrino, Francesco Russo, Franco Saccia, Leonardo Squarcella, Giuseppe Totaro e Domenico Zezza. A Raffaele Di Mauro e Beniamino Berlingieri il compito di coordinare il movimento giovanile.

‘Occorre intensificare l’azione organizzativa per far diventare il Pdl un partito anche delle periferie e non solo romano – ha sottolineato Mazzone – Nel Pdl ci sono tante sigle, una pluralità di percorsi liberali, cattolici, socialisti, che fanno di questo partito una grande scommessa culturale e politica. Il Pdl deve avere un’anima e valori di riferimento, non deve essere una sommatoria di sigle’. Dopo aver analizzato i temi inerenti l’organizzazione e la sintesi della pluralità di culture politiche cui si richiama il partito, il segretario provinciale del Popolo della Libertà ha inevitabilmente accennato alle elezioni regionali di marzo: ‘siamo alla vigilia di un confronto elettorale non facile. Puntiamo a rigenerare il quadro delle alleanze, soprattutto il rapporto con l’Udc’.

Spazio poi al dibattito con gli interventi dei delegati. L’europarlamentare Salvatore Tatarella ha rimarcato il tema delle alleanze verso le regionali: ‘adesso l’obiettivo é quello di portare a casa il risultato dell’alleanza con l’Udc, questo senza mettere in discussione le altre realtà locali dove l’Udc si comporta diversamente. Il tempo penserà a tutto, per adesso puntiamo all’alleanza con l’Udc per le regionali’. Il consigliere regionale Lucio Tarquinio ha aggiunto, riferendosi all’organizzazione interna, che ‘nel Pdl tutti dovrebbero sentirsi rappresentati’ rifiutando l’idea di ‘un partito segmentato’. Il capogruppo alla Provincia, Paolo Mongiello, ha lanciato un ‘appello all’unità del partito, all’esterno dobbiamo parlare con una voce sola’.