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Aldo Ragni candidato Segretario del PD di Capitanata

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“Mi candido perché è dal territorio che viene una richiesta di cambiamento. Per un PD più forte, più organizzato, più radicato”.

 

Con il sostegno di militanti, iscritti, segretari di circoli, rappresentanti del partito nelle istituzioni, è stata formalmente presentata la candidatura di Aldo Ragni alla segreteria provinciale del PD di Capitanata.

 “La mia candidatura – ha dichiarato Ragni – è a disposizione di quanti vogliono finalmente un cambiamento per il PD di Capitanata; una gestione del partito non più chiusa e senza idee; per dare ai democratici della Capitanata un gruppo dirigente nuovo, in discontinuità con il passato, che si forgia nella formazione e con l’iniziativa politica sui fatti che quotidianamente sono al centro dell’azione di governo del territorio, negli enti locali come nelle piazze, nelle città come nelle campagne, sui posti di lavoro, nell’università”.

Sono questi, in sintesi, alcuni dei contenuti del documento programmatico depositato a corredo della candidatura di Aldo Ragni, ricco di proposte concrete sul piano identitario, politico ed organizzativo, focalizzato sul radicamento del partito e sulla centralità del territorio.
Dal segretario uscente Paolo Campo, ricandidatosi, non è stato presentato invece nessun documento programmatico su cui discutere e confrontarsi nei congressi di circolo. E ciò non rientra nella buona prassi politica del confronto tra compagni, amici, iscritti e dirigenti di un Partito Democratico che non dà mai nulla per scontato, tantomeno il dibattito e le scelte congressuali.

Tra i 1513 firmatari della candidatura di Aldo Ragni segretario provinciale vi sono: il capogruppo PD al Comune di Foggia Paolo Terenzio; i consiglieri comunali Claudio Sottile, Giuseppe D’urso, Francesco Paolo De Vito; i consiglieri provinciali Gaetano Cusenza e Sergio Clemente; il coordinatore provinciale della mozione Emiliano Gaetano Prencipe; la presidente della Commissione regionale per le Pari Opportunità Rosa Cicolella; Paola Marino consigliere comunale a San Severo; il sindaco di San Giovanni Rotondo Gennaro Giuliani; il sindaco di San Marco in Lamis Michelangelo Lombardi e il preside Antonio Cera, già capogruppo PD alla Provincia; il presidente del Consiglio comunale di Zapponeta Salvatore Dinoia e il consigliere Luciano Castigliego; Virgilio Caivano, portavoce dell’associazione Piccoli Comuni d’Italia, di Rocchetta Sant’Antonio; molti segretari di circolo come Enzo Basile di Ischitella; Salvatore Saggese di Rodi Garganico; Claudio Costanzucci di Cagnano Varano; Maria Grazia Augelli di Lesina; Tittino Zaccagnino di Sannicandro Garganico; Paolo Soccio di San Marco in Lamis; Antonio Casasanta di Biccari; Nicola Bozza di Volturino; Antonio Cera di Ascoli Satriano; Lucia Grasso di Orsara; Gianni Forte, capogruppo PD a Pietramontecorvino; delegati all’assemblea regionale del PD come Michele Longo di Cerignola; Maria Di Foggia; Giovanni Picaro, già sindaco di Biccari; nonché alcuni componenti della segreteria provinciale uscente come Giuseppe Marcucci, Maria Pina Ciccone, Loredana Leggieri; e tanti altri.

Aldo Ragni dichiara che “si gioca ora la partita per il futuro del PD di Capitanata. Il confronto non è tra chi ha sostenuto una mozione nazionale e chi un’altra ma su quale PD serve alla Capitanata. Quello di Paolo Campo lo abbiamo già visto in questi due anni. Chi ritiene vada bene, fa bene a votarlo; altrimenti c’è finalmente un’alternativa a disposizione. Io sono convinto che debba essere il territorio il protagonista del nostro partito e per questo penso che una vera rivoluzione dal basso può avvenire se si superano schieramenti predeterminati a tavolino e talvolta imposti dall’alto, che strozzano il dibattito interno a livello locale e costituiscono motivo di inutili contrapposizioni nel momento in cui c’è bisogno invece di un forte rilancio organizzativo e politico del PD sia a Foggia città, dove il partito ha raggiunto il livello più basso con il 14% di consensi elettorali, sia nell’intero territorio della Capitanata, dove devono essere superate antiche divisioni e penalizzanti pregiudizi.
Occorre dunque – conclude Ragni- rivitalizzare il partito, utilizzando risorse nuove, nuove potenzialità e un patrimonio umano in grado di imprimere lo slancio necessario per risalire presto nella credibilità e nella fiducia degli iscritti e dei cittadini. Un PD che conti di più, che sia più presente, più vicino alla gente, più pronto a dare risposte alternative alla rassegnazione, all’indifferenza, all’incapacità di trovare soluzioni politiche praticabili ed efficaci per governare il territorio e battere il centrodestra: questo è il nostro obiettivo, la nostra sfida. E la possiamo vincere”.
 


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