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Pandemia in calo nell’ultima settimana ma a fine dicembre in Italia 6 milioni di contagi

I medici di famiglia: a fine anno comincerà l’influenza stagionale.
La pandemia e’ in calo. Sono stati 682.000 gli italiani colpiti dal virus A/H1N1 nell’ultima settimana, rispetto agli oltre 750.000 della precedente rilevazione. Stiamo affrontando la seconda ondata pandemica che terminera’ a fine dicembre e fara’ registrare in totale 6 milioni di casi.

A fine anno, invece, comincera’ l’influenza stagionale, che, prevedibilmente, colpira’ altri due milioni di persone. Con un totale di 8 milioni di casi, la stagione influenzale 2009/2010 si preannuncia quindi come la piu’ aggressiva degli ultimi 10 anni. Ma finora il sistema ha retto. E’ quanto emerge dal 26* Congresso Simg che vede riuniti a Firenze fino a sabato piu’ di 1500 medici di famiglia.

‘’L’influenza suina non ha mai rappresentato un problema sanitario per il nostro Paese – spiega il dott. Claudio Cricelli, presidente della Societa’ Italiana di Medicina Generale (Simg) -, ma solo una sfida per l’organizzazione del sistema. Non si e’ determinata alcuna emergenza assistenziale. Abbiamo affrontato le criticita’ legate all’arrivo della pandemia grazie alla collaborazione tra le diverse Istituzioni sanitarie.

E’ la dimostrazione che il sistema funziona e cio’ potra’ essere un insegnamento per il futuro’’. ‘’La prevenzione col vaccino rimane la vera arma vincente – afferma Pietro Crovari, professore ordinario di Igiene generale e applicata dell’Universita’ di Genova -. Anche se i casi stanno diminuendo, e’ importante proseguire la campagna vaccinale e non abbassare la guardia’’.

‘’Abbiamo diversi strumenti per curare e prevenire l’influenza – sottolinea il dott. Aurelio Sessa, medico di medicina generale e componente del sottocomitato scientifico ‘’Influenza e Pandemie influenzali’ del Ministero della Salute -. Oltre alla vaccinazione, secondo le raccomandazioni internazionali e nazionali, i farmaci antivirali devono essere somministrati ai pazienti ad elevato rischio di sviluppare le complicanze (donne incinte, ai bambini di eta’ inferiore a 2 anni e ai pazienti con patologie croniche concomitanti) o alle persone con quadro clinico severo.

La somministrazione deve avvenire in tempi rapidi (entro 48 ore dalla comparsa dei primi sintomi e senza attendere i risultati delle analisi di laboratorio). Queste persone infatti, se contraggono l’influenza, hanno un rischio di sviluppare complicanze gravi piu’ elevato’’.

Anche le persone che non appartengono a gruppi a rischio ma presso le quali i sintomi sono persistenti o si aggravano rapidamente (febbre alta, problemi di respirazione) devono essere trattate prima possibile con antivirali, come previsto dalle raccomandazioni internazionali. Il virus stagionale ha una capacita’ diffusiva inferiore rispetto a quello pandemico, estremamente contagioso. Solo il 25% dei casi infatti sara’ attribuibile all’influenza stagionale.