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Verso le Regionali 2010/ PDL Dambruoso: «Io in corsa? Lo sa Roma»

Il magistrato possibile candidato Pdl alla Regione: «se cercate l’antagonista di Vendola rivolgetevi a Emiliano».

 

«Nella mia Puglia sono tornato spesso… Solo chi non voleva vedermi non mi ha visto». Stefano Dambruoso, venerdì scorso ad Andria, a margine dei lavori di un convegno sul tema della sicurezza or­ganizzato dal Pit (Programma integrato ter­ritoriale) di cui il popoloso centro della se­sta provincia è comune capofila, anche se attraverso pochi e misurati concetti ha rot­to il silenzio sulle cose della politica. Un si­lenzio che durava da tanto tempo ma che non gli ha impedito di farsi un’idea precisa anche del livello di gradimento intorno al suo nome.
Il magistrato, che da mesi viene indicato come il possibile candidato del centrodestra alla presidenza della Regione, ha lanciato segnali all’interno del proprio campo di gioco e in quello avversario. Effi­cace, sotto questo profilo, la battuta affida­ta ai cronisti che al suo arrivo si raccoglie­vano all’ingresso dell’Hotel Ottagono: «Io il candidato del Pdl per le regionali? Non lo chiedete a me ma ai livelli romani, piutto­sto ». «Per trovare l’antagonista di Nichi Vendola dovete rivolgervi a Michele Emi­liano » ha poi detto in riferimento alle ulti­me vicende interne al centrosinistra, paro­le che danno anche il senso del disagio e del disorientamento che si vivono in que­sti giorni anche all’interno del Pdl che, pur avendolo indicato come candidato gover­natore in tempi non sospetti, non ha com­piuto ulteriori passi in questa direzione. Più tardi Dambruoso ha poi aggiunto al Corriere : «Non sono qui per parlare di poli­tica ma di sicurezza. Ho commentato quan­to accade nel centrosinistra solo per aver letto quanto riportato dai giornali, che vor­rebbero il Pd propenso verso la candidatu­ra di Emiliano. Lui è un magistrato entrato in politica da tempo, potrà far bene».
Dam­bruoso è però voluto andare oltre: «Mi sen­to — ha infatti detto — di esprimere la mia solidarietà anche al presidente Vendo­la: non ha fatto così male da meritare un trattamento di questo genere». Questo non significa che abbia fatto bene. Ed infat­ti il candidato del centrodestra in pectore non ha mancato di sottolineare come lo stesso Vendola «sia criticabile per l’ammi­nistrazione della Puglia posta in essere ne­gli ultimi cinque anni». Quanto al «caos calmo» che pure vige al­l’interno del Pdl, Dambruoso, vincendo l’iniziale diffidenza verso l’argomento e la prudenza dettata dal momento, non ha po­tuto mancare di togliersi qualche sassoli­no dalle scarpe quando ha dichiarato il suo «attaccamento molto forte per questo terri­torio » e le proficue relazioni intrattenute nonostante lavori da anni fuori dalla Pu­glia, relazioni di reciproco affetto «dimo­strate anche dal premio ritirato di recente a Margherita di Savoia». Questo per rispon­dere in qualche modo a quanti, anche al­l’interno dello schieramento che dovrebbe esprimerlo, sostengono ancora oggi che non sarebbe forse il nome più adatto per fare presa sull’elettorato pugliese.
Un «par­tito » di una certa consistenza, se è vero (co­me è vero) che, fra tutti i maggiorenti del Pdl, l’unico che gli si è fatto incontro ad Andria per un saluto è stato il consiglie­re regionale del posto, l’ex assessore della giunta Fitto, Nino Marmo. Dambruoso, ad ogni modo, non ha dimostrato di demorde­re. E se è vero che alla domanda «ma lei sarà candidato o no?» ha risposto «chiede­te a Roma» è anche vero che ha congedato il suo interlocutore con un eloquente «cre­do di non dover fornire ulteriori esempi della passione civile che ho dimostrato nel servire le Istituzioni». Che è quanto dire sulla sua determinazione.
Piero Rossano