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Sannicandro/ Discarica, Vieste non ci neghi l’accesso

Da Vieste ribadiscono: “Non ci pagano da mesi per i conferimenti”. Il Comune di S. Nicandro presenta un ricorso al Tar per la questione dei rifiuti. Il Comune di Vieste non ha il potere di impedire l’accesso alla discarica in località “Landa la serpe” a nessuno dei comuni del bacino. E’ quanto sostiene l’ufficio legale del comune di San Nicandro che ha proposto ricorso straordinario al Tar opponendo la nullità dell’atto adottato dalla giunta viestana per incompetenza e l’illegittimità per eccesso di potere. Per il Comune di San Nicandro, infatti, la giunta guidata dal sindaco Ersilia Nobile non è competente ad adottare decisioni riguardanti la gestione dei rifiuti e di conseguenza la delibera (del 18 novembre, notificata il 24) che negherebbe l’accesso alla discarica di Vieste dei rifiuti provenienti da San Nicandro è nulla perchè si tratta di materia sulla quale ha competenza esclusiva il presidente della Regione Puglia, in qualità di commissario delegato per l’emergenza ambientale in Puglia. Al solo commissario regionale per l’emergenza rifiuti, infatti, spetterebbero le decisioni in merito all’organizzazione dei servizi territoriali di gestione unica dei rifiuti per ambito territoriale ottimale ed anche l’adozione delle misure contigibili ed urgenti per la gestione dei rifiuti, per cui il comune di Vieste non ha
il potere di impedire di accedere alla discarica ad un altro Comune del bacino. Oltre all’incompetenza a decidere in una materia riservata al commissario regionale, la delibera della giunta guidata dal sindaco Ersilia Nobile è anche illegittima in quanto viziata da eccesso di potere, ritenendo “illogico ed incongruente” il provvedimento adottato (impedire l’accesso in discarica) rispetto al fine da perseguire (recupero dei crediti) per i quali il Comune di Vieste avrebbe potuto usare altri strumenti di natura giudiziaria, soprattutto tenendo conto delle gravi ripercussioni che avrebbe la sua applicazione sull’igiene pubblica e sulla salute dei cittadini. Queste le argomentazioni del ricorso predisposto dall’ufficio legale del comune di San Nicanciro che ha intrapreso una corsa contro il tempo, per impedire che la delibera di Vieste possa produrre i suoi nefasti effetti. Una “grana” che San Nicandro si è visto piantare da Vieste con un tempismo ritenuto da molti più che eloquente. La delibera della giunta di Vieste, infatti, giunge in concomitanza con il decreto regionale che assegna definitivamente a S. Nicandro la realizzazione dell’impianto complesso di biostabilizzazione dei rifiuti, argomento, questo, che basterebbe per molti, a trarre le conclusioni conseguenti, in quanto metterebbe una pietra tombale sulle aspirazioni manifeste e celate di altri ad ospitare l’impianto. Curioso pare, soprattutto, che il Comune di Vieste non abbia mai posto in essere atti amministrativi così drastici nei sei anni (2000/2006) in cui dal Comune di San Nicandro guidato dalla precedente amministrazione di centrodestra non era mai stato versato il becco di un quattrino (anzi, poco più di 500 mila euro li aveva versati il commissario straordinario nel 2006) e lo si adotti oggi, quando l’amministrazione di centrosinistra in carica ha versato circa 900.000euro in tre anni. Indiscutibile che manchino alcune mensilità del 2008 e del 2009, ma ben poca cosa rispetto all’enorme debito pregresso. Queste le perplessità mentre si attende l’intervento del Prefetto, richiesto dal sindaco Costantino Squeo per impedire chela delibera adottata da Vieste possa produrre i suoi devastanti effetti

Anna Lucia Sticozzi