Nel 2009 sono state ‘solo’ trenta, contro le 85 dell’anno scorso. La provincia più colpita è Bari (17), poi Brindisi (4) e le altre (3).
Ridotte di quasi due terzi le rapine in banca in Puglia. Nei primi sei mesi del 2009, infatti, i “colpi” allo sportello messi a segno nella regione sono stati 30 contro i 85 registrati nello stesso periodo del 2008, con un calo del 64,7%. È questa la fotografia che emerge dai dati dell’Ossif, il Centro di ricerca dell’Abi in materia di sicurezza, dai quali risulta anche un sensibile calo del fenomeno in tutte le province pugliesi (vedi tabella).
Anche a livello nazionale, del resto, le rapine allo sportello hanno fatto segnare una sensibile diminuzione, passando da 1.173 nel primo semestre 2008 a 874 nel primo semestre 2009 (- 25,5%), pari a circa 50 rapine in meno al mese. In calo anche il cosiddetto “indice di rischio”, cioè il numero di rapine ogni 100 sportelli in Italia, che è passato da 7,2, a 5,1 il valore più basso registrato dal 1998 ad oggi.
Sempre magro, inoltre, il bottino complessivo: nei primi sei mesi del 2009 gli episodi criminosi hanno fruttato 19,9 milioni di euro, il 18,7% in meno dell’anno precedente (24,6 milioni). L’indagine sul primo semestre del 2009 condotta dall’Ossif, è stata presentata a Roma durante l’incontro con il Ministro dell’Interno, Roberto Maroni.
Al centro del dibattito – al quale hanno preso parte, oltre al Presidente dell’Abi Corrado Faissola, gli esponenti di banche, istituzioni e Forze dell’ordine – i temi della sicurezza e in particolare le prospettive, gli scenari e le strategie per rendere sempre più protetti e sicuri cittadini, clienti ed impiegati del settore bancario. “La sicurezza – ha detto il Presidente dell’Abi – è il pilastro su cui poggia l’intera attività del settore bancario. In questa direzione, anche la sempre più stretta collaborazione con istituzioni e forze dell’ordine sta dando buoni risultati, come dimostra la sensibile riduzione delle rapine in banca registrata nel primo semestre di quest’anno in molte regioni, come in Puglia.
Per prevenire ulteriormente il fenomeno – ha aggiunto Faissola – è necessario continuare a lavorare su quattro direttrici fondamentali: ridurre l’ampia circolazione di contante che ancora caratterizza l’Italia, in ritardo nell’utilizzo degli strumenti di pagamento elettronici; adottare sistemi di sicurezza sempre più evoluti e all’avanguardia; monitorare in modo sistematico gli eventi criminosi; proseguire nella formazione del personale di sportello”.
Il modus operandi dei rapinatori. Nessun cambiamento rispetto al recente passato: i criminali hanno agito in pochi minuti, armati spesso di piccole lame e accontentandosi di un magro bottino. In particolare, i malviventi hanno colpito soprattutto di lunedì e venerdì (rispettivamente 25% e 24% delle rapine commesse), nella fascia oraria che va dalle 11 alle 13.30 del mattino (36% delle rapine).
Ma i colpi più ricchi si sono registrati di lunedì (32,7 mila euro), prima dell’apertura della filiale (37,9 mila euro) o nel tardo pomeriggio dopo la chiusura al pubblico degli sportelli (64,9 mila euro). Quasi due terzi delle rapine, inoltre, sono durate meno di tre minuti (63%) e nel 52% dei casi a commetterle è stata una coppia di rapinatori. Per quanto riguarda le armi utilizzate, le più comuni sono quelle da taglio, come piccoli coltelli e taglierini (49%), mentre aumentano i “colpi” messi a segno con le sole minacce (23%) o con armi finte (4%). La collaborazione di banche e Forze dell’ordine. Le banche italiane investono ogni anno quasi 800 milioni di euro per rendere le proprie filiali sempre più sorvegliate e sicure.