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Comunità Montana del Gargano ancora nulla di fatto

Oggi, si spera venga eletto il nuovo presidente.

 

Ancora buio sul futuro della Comunità montana del Gargano.Oggi, (Prima convocazione, domani, in seconda),torna a riunirsi l’assemblea consiliare, chiamata a discutere in merito a bilancio, elezione del presidente e dell’organo esecutivo. Un atto dovuto in quanto il consiglio dovrà prendere atto delle dimissioni presentate dal presidente, Nicola Pinto, all’indomani del suo coinvolgimento e di quello dell’assessore Giuseppe Maratea, in una vicenda penale, conclusasi un mese fa con il giudizio di piena assoluzione da parte del tribunale di Foggia.
Intanto, potrebbe arrivare, a giorni, la nomina del commissario da parte della regione.
Una conclusione, che non era certamente auspicabile, anzi, ci si attendeva che ci fosse un vero e proprio scatto d’orgoglio per “rimpossessarsi” di una comunità montana del Gargano che, un anno fa, era stata cancellata con un provvedimento regionale.
Invece, il fatto che la Corte costituzionale abbia riconsegnato al territorio l’ente montano, evidentemente interessa poco o nulla.
Al di là delle posizioni di parte, è indiscutibile che la Comunità montana è ritenersi una risorsa di cui il Gargano nord non può farne a meno, sempre che venga tenuta nella corretta considerazione e non, piuttosto, da considerare il classico carrozzone. C’è la componente politica del partito democratico che sta forzando i tempi per scongiurare tutto questo, proponendo la candidatura di Matteo Cannerozzi De Grazia, alla presidenza dell’ente montano.
La proposta dei sindaci di San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, San Nicandro Garganico e Vico del Gargano viene ritenuta una “Soluzione di equilibrio politico ed esperienza amministrativa”.
I sindaci pidiessini sottolineano il fatto che “Lo stallo politico e amministrativo che contraddistingue negativamente la Comunità montana del Gargano, ormai da troppo tempo, impone a noi tutti sindaci del territorio una piena e operativa assunzione di responsabilità.
Perché – aggiungono – a noi più che ad altri è noto quale valore aggiunto possa garantire la piena funzionalità dell’organismo di rappresentanza degli interessi complessi del “sistema Gargano”. Tanto più nella delicata e decisiva fase attuali di programmazione delle progettualità che ci consentiranno di attingere, autonomamente ed all’interno della pianificazione strategica di area vasta “Capitanata 2020”, alle risorse stanziate dall’Unione Europea e rese disponibili dalla Regione”. I sindaci dei quattro Comuni garganici puntano su un dato significativo che è quello di “investire nel la qualità condivisa del governo de la Comunità montana, per attivare un luogo istituzionale politicamente neutro in cui a prevalere siano esclusivamente gli interessi generali del territorio e non quelli particolari del singolo Ente locale”.