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Randagismo, la bozza della nuova legge regionale lascia piu’ spazio all’intervento dei sindaci

Via libera all’iter della proposta di legge con le nuove norme per la «tutela ed il controllo della popolazione canina». La commissione regionale d’indagine sul randagismo, presieduta da Carlo Laurora, ha approvato all’unanimità gli articoli finali del testo. Presenti i consiglieri Piero Manni, Carlo De Santis e Marco Visaggio.  La bozza passerà ora in terza commissione consiliare per l’esame di merito e successivamente in prima per la verifica della copertura finanziaria. Successivamente sarà portata in Consiglio per la definitiva approvazione.
«Una legge che rappresenta uno strumento valido, efficace e proficuo per contrastare l’annoso fenomeno del randagismo» ha spiegato il presidente Laurora al termine della seduta, esprimendo grande soddisfazione per il lavoro svolto.
Tra gli aspetti più importanti l’istituzione dell’anagrafe canina, la sterilizzazione chirurgica da parte dei servizi veterinari delle Asl per tutti i randagi presenti sul territorio, il vincolo per le strutture di ricovero pubbliche di rispettare una capienza massima di 200 posti, la possibilità dei sindaci di reimmettere sul territorio i cani catturati dopo aver effettuato gli interventi di sterilizzazione e trattamenti di profilassi, e l’istituzione, presso l’assessorato alla Salute, della Consulta per la tutela degli animali e per la prevenzione del randagismo composta da esperti in materia e rappresentati delle istituzioni interessate.
L’intento della «nuova» legge è anche abolire la precedente, la n. 12 del 1995, «ormai obsoleta«, attribuendo maggiori responsabilità agli enti locali. «I Comuni in particolar modo — ha dichiarato Laurora — conoscono in maniera maggiormente diretta la situazione vigente nelle loro singole realtà e potranno, pertanto, agire di conseguenza grazie a questo nuovo strumento legislativo».