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Verifica provincia: Mongiello risponde a Campo

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"Non ci saranno elezioni anticipate nè dimissioni di Pepe". Così il capogruppo del Pdl in consiglio provinciale.

 

“Non ci saranno elezioni anticipate né dimissioni da parte del presidente Pepe. Il Partito Democratico si metta l’anima in pace: questa consiliatura arriverà alla sua scadenza naturale perché è così che hanno voluto i cittadini della Capitanata”.

Così Paolo Mongiello, presidente del gruppo consiliare del Popolo della Libertà a Palazzo Dogana, replica alle dichiarazioni rilasciate dal segretario provinciale del PD, Paolo Campo, a margine della seduta del Consiglio provinciale di ieri.

“Questa maggioranza e questa Amministrazione provinciale – afferma Mongiello – hanno dimostrato con i fatti la loro compattezza e la loro condivisione del programma elettorale sul quale hanno ricevuto il consenso degli elettori di questa provincia.

Su tutti gli atti politicamente più importanti e maggiormente qualificanti sul piano amministrativo il centrodestra si è mosso speditamente e senza sbavature.

Chiunque abbia la voglia e la pazienza di leggere con attenzione gli esiti delle tante votazioni avvenute in Consiglio può facilmente prenderne atto”.

Il capogruppo del PdL considera quindi “strumentali e gravi” le invettive lanciate dal PD, “che forse dimentica che su moltissime questioni la stessa minoranza di centrosinistra non è riuscita ad andare oltre l’astensione, segno della bontà dei provvedimenti elaborati dalla Giunta provinciale e approvati dall’assemblea consiliare”.

“È francamente intollerabile – aggiunge Mongiello – continuare ad assistere alla ‘strana ambiguità’ che pare aver colpito il capogruppo del PD Prencipe, in aula incapace di andare oltre l’astensione anche sulle iniziative politicamente più rilevanti della maggioranza mentre a mezzo stampa intento, con scarsi risultati, a presentarsi come un esempio di intransigenza nell’opposizione al governo provinciale, in una farsa dai toni quasi comici.

Delle due l’una: o Prencipe non sa quello fa in Consiglio o non è a conoscenza delle dichiarazioni roventi contenute nei suoi comunicati stampa”.

“Evidentemente nel PD le posizioni politiche dipendono principalmente dalle vicende personali – accusa Mongiello –. Se il segretario provinciale Paolo Campo alza i toni della polemica solo oggi che vede volgere al termine il suo mandato sindacale, significa che forse dietro questo sussulto di veemenza più che l’opposizione alla Giunta Pepe c’è la necessità di individuare nuovi orizzonti, trascinando tutto il centrosinistra su posizioni politicamente disastrose. Purtroppo per Campo, però, il suo futuro non è materia che interessa la comunità di Capitanata.

Quella stessa comunità a cui Campo si è presentato alle elezioni provinciali ricevendo una totale e completa bocciatura”. “Gli amici del PD si rassegnino – prosegue il capogruppo del PdL – perché non vi saranno elezioni anticipate a Palazzo Dogana.

Non saranno le ‘ambiguità’ di Prencipe né le dichiarazioni bugiarde, catastrofiste e al limite del ridicolo di Campo, come l’idea che la condizione dei lavoratori precari della Croce Rossa dipenda dall’Amministrazione provinciale, a far cambiare idea ai cittadini di questo territorio.

La nostra gente conosce benissimo il PD. Così bene da averlo mandato a casa un anno e mezzo fa.

Non abbiamo bisogno del senso di responsabilità falsamente invocato da questa minoranza, anche per l’ultima seduta del Consiglio provinciale. La matematica non è un’opinione e i numeri non si stravolgono a sostegno di tesi manichee.

E comunque diciamo sin d’ora che se il PD se ha deciso di percorrere la strada dell’ostruzionismo ad oltranza, lo sfidiamo senza timore a evitare di partecipare alle prossime sedute dell’Assise”.

“Per converso, non disconosciamo l’esistenza di questioni politiche, che siamo decisi a risolvere – conclude Mongiello –. Perché accanto alle assenze giustificate che si sono registrate ieri occorre fare il punto della situazione anche in ordine alla coerenza di talune posizioni con la missione a cui siamo stati chiamati.

Ciascuno ha il diritto di lasciare l’aula o, per assurdo, di porsi in contrapposizione con la linea politica dell’Amministrazione. È però necessario che a questi atteggiamenti faccia seguito una seria spiegazione, chiara e definitiva”.


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