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Rodi Garganico fermi i monitoraggi antifrana al rione “Cambomilla”

A Rodi Garganico, e precisamente nell’area estesa da Corso Giannone a tutto il rione Cambomilla, a seguito dell’esteso movimento franoso verificatosi negli anni 1998 e 1999, veniva predisposta nel 2001 una strumentazione di monitoraggio costituita da 11 tra inclinometri e piezometri e 27 estensimetri collocati nei manufatti più lesionati. Negli anni successivi, evidenzia il WWF Foggia, le letture delle apparecchiature sono andate via via riducendosi fino ad arrivare nel 2007 alla totale cessazione del monitoraggio. Eppure, sottolinea l’associazione del Panda, negli ultimi rapporti dei tecnici incaricati delle letture venivano segnalati spostamenti preoccupanti di alcuni estensimetri.Per il WWF, si tratta di una inaccettabile e gravissima inadempienza che mette a rischio sia l’incolumità degli abitanti sia una zona d’elevato valore paesaggistico e naturalistico costituita dalla fascia verde collinare sottostante il Rione Cambomilla che arriva fino al mare. I richiamati rilevanti movimenti franosi determinarono lo sgombero di numerosi edifici e l’Autorità di Bacino della Puglia, con il Piano per l’Assetto Idrogeologico del 2004, comprese la zona nell’area classificata a “pericolosità di frana” molto elevata e a “rischio frana” molto elevato.Nel 2001 è stato approvato un “Progetto di Consolidamento del dissesto idrogeologico nel rione Cambomilla”. Nella Relazione Tecnica del progetto si legge: “…la tipologia del dissesto è tale per cui i gravi fenomeni verificatisi si manifestano improvvisamente senza preavviso facendo seguire lunghi periodi di quiescenza nei quali la situazione sembra del tutto stazionaria”  per concludere infine con la prescrizione “…dovrà essere installato un idoneo sistema di monitoraggio che valuterà l’eventuale evoluzione dei fenomeni deformativi e quindi la correttezza tecnica ed esecutiva degli interventi che si realizzeranno “.Nel 2004 viene approvato un “Progetto Preliminare di Consolidamento del versante collinare sottostante il Rione Cambomilla”. Tale progetto non è stato realizzato, ma la "Relazione Tecnica" del progettista conferma ancora con chiara evidenza che si possono determinare condizioni di equilibrio instabile anche per lunghi periodi con la possibilità di improvvise frane, da cui la necessità di un continuo monitoraggio.Stando così le cose, osserva il WWF, sembra proprio che agli Amministratori di Rodi le montagne scese giù a cancellare interi paesi non abbiano insegnato nulla.  Nel 2005 viene approvato un nuovo “Progetto Esecutivo degli interventi di consolidamento del versante collinare Rione Cambomilla", estendendo ulteriormente l’intervento oltre il quartiere fino alla parte più alta dell’abitato, comprendendo anche la Piazza Padre Pio, ed escludendo il versante collinare degradante verso il mare. Una scelta questa ultima, evidenzia il WWF, inspiegabile, se si considera che l’area vicino a P.zza Padre Pio non è classificata a rischio frana al contrario della fascia verde degradante verso il mare esclusa dall’intervento. Per il Comitato Civico del Rione Camomilla,  anche le opere realizzate con questo ultimo progetto esecutivo sembrano offrire meno garanzie di quelle previste nel progetto originario del 2001.Il WWF, per tutto ciò, sostiene pienamente le richieste rivolte dai cittadini del Rione al Sindaco e all’Autorità di Bacino della Puglia ossia di riprendere rapidamente il  monitoraggio del movimento franoso e di non ridurre l’attuale classificazione del rischio frana per tutto il settore posto a Nord delle vie Poerio, Verdi, Trento e Monti, compreso tutto il pendio sottostante l’abitato fino al mare.Per il WWF, anche la seconda richiesta è pienamente giustificata in quanto, in mancanza di dati su i movimenti franosi, a qualche “benpensante” potrebbe venire in mente di brigare per far ridurre l’attuale classificazione “R4 rischio frane molto Elevato” ad una di grado inferiore (R3 o R2), aprendo così la via a nuove colate di cemento.