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Vieste/ L’Hotel Pizzomunno sarà gestito da Mario Turi (2)

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Per 6 anni a 600mila euro. Apertura a maggio 2010.

 

“E’ da tempo che volevo il Pizzomunno, ancor prima che arrivassero Ventaglio e Valtur. Questo è un sogno che si avvera, e, con l’aiuto della mia famiglia, sono già a lavoro per far sì che questa struttura alberghiera ritorni ad essere il fiore all’occhiello dell’intero Gargano”.
L’imprenditore viestano Mario
Turi (titolare anche dell’Hotel Porto Nuovo, Hotel Gargano, Baia dei Campi), con entusiasmo e pragmatismo, conferma a l’Attacco il buon esito della trattativa che lo vede nuove gestore del Pizzomunno (accordo per sei anni, sembrerebbe per una cifra intorno ai 600mila euro). Dunque, i cattivi presagi sulla ventilata ipotesi dello stop delle attività per la prossima stagione estiva, sono stati definitivamente fugati. L’obiettivo è quello di voltare pagina definitivamente rispetto alle due precedenti gestioni che avevano “ridotto” a villaggio turistico l’ambitissimo cinquestelle del patron milanese.. “Cercheremo immediatamente di riportare al Pizzomunno gli storici clienti- dichiara Turi – Abbiamo già preso visione dell’archivio storico della struttura, e la prima iniziativa che adotterò, sarà proprio quella di ricontattare tutti gli storici clienti, informandoli del ripristino
dei servizi di alta qualità. Io penso di poter aprire il Pizzomunno in pompa magna già a maggio 2010 – aggiunge -. So che c’è tanto da fare, e con calma raggiungerò tutti gli obiettivi. Ho già ben chiaro cosa fare e dove intervenire. Proprio in questi giorni, sto cercando di prendere decisioni sullo staff che mi affiancherà in questa missione. E’ fondamentale che un simbolo come il Pizzomunno, sia tornato nelle mani di un viestano – conclude -. Non dismetterò nessuno degli altri alberghi di mia proprietà, in quanto posso contare su una famiglia ha volontà e desiderio di lavorare”. Proprio la famiglia, in particolare quella della moglie, è anche alla base del successo di Mario Turi che, laureato in giurisprudenza, ha continuato ad insegnare diritto presso l’istituto tecnico commerciale di Vieste sino a qualche tempo fa. Infatti, sua moglie è Antonella LaTorre, figlia di uno dei Sindaci più apprezzati di Vieste; Giavannangelo La Torre, che tra gli anni 60’ e 70’, ricoprì autorevolmente la massima carica cittadina. Giovannangelo, era amico intimo di Aldo Moro e, nonostante avesse conseguito come titolo di studio la quinta elementare, era considerato persona di acuta intelligenza e forte propensione allo studio dei problemi. E’ stato lui a costruire un vero e proprio impero a Vieste, ottimizzando la fatica e i sacrifici di suo padre. La famiglia La Torre, oltre a diverse
strutture turistiche, possiede appartamenti e centinai ettari di terreno. Proprio la vastità del patrimonio, ha fatto scoppiare, 15 anni orsono, la guerra tra i due figli di Giovannangelo, Marco e Antonella, entrambi medici (la moglie di Turi è cardiologa ed opera a Vieste, mentre l’altro fa esclusivamente l’imprenditore), proprio come il loro zio, Peppino, punto di riferimento (insieme al sindaco e al comandante dei carabinieri) della città garganca nel dopoguerra. Il forte attrito tra i fratelli La Torre (si parla addirittura di 82 cause in corso tra i due), nasce, come in tutte le famiglie, dai criteri di divisione del patrimonio. Infatti, quando il capostipite Giovannangelo andò in pensione, decise di dividere l’eredità dell’impero non tra i due figli, bensì tra i sei nipoti, in tale maniera: 4 i figli di Marco (che è stato nel calcio un’ottima ala sinistra ed ha avuto un approccio professionistico con il Bologna del mitico Fulvio Bernardini), e due quelli di Antonella. Attualmente, Mario Turi (cugino dell’ex sindaco Spina Diana, e un passato da assessore e consigliere comunale della Dc) gestisce l’80% delle strutture ricettive di proprietà dei La Torre, e ha importanti quote nell’Hotel Eden delle Isole Treniti (insieme a Vescera). A Vieste, l’inaspettata mossa della scalata al Pizzomunno, viene visto come la scommessa finale (forse l’ultimo sigillo…) della sua carriera imprenditoriale; un modo per significare l’importanza del suo status professionale. Ma, qualcuno gli imputa il fatto di non essere riuscito a valorizzare appieno le potenzialità del Villaggio Baia dei Campi (ricevuto in eredità dal padre). Tutto sommato, la cittadinanza e il ceto imprenditoriale, è favorevole all’operazione Pizzomunno di Turi.”Era il meglio che potesse capitare a questa storica struttura dichiara a l’Attacco Gino Notarangelo, manager del Villaggio La Gattarella -. Mario, ha fatto la storia di questa città e di questo settore. Ha tutte le capacità. per riportare agli antichi splendori il Pizzomunno. Certo il momento dell’economia mondiale non è dei migliori, ma lui, come noi tutti viestani, è caparbio e sono certo che riuscirà a portare nuova linfa vitale non solo al Pizzomunno, ma all’intero territorio”.

matteo palumbo


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