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Anno 2009: i risultati ottenuti dall’Arma

"Bisogna fare attenzione a non trasformare dei bei processi in fabbriche di latitanti". Mutua una frase di Antonio Laudati, Procuratore Capo di Bari, il colonnello Vito Antonio Diomeda, Comandante Provinciale Carabinieri di Foggia, nel presentare quelli che sono stati i risultati ottenuti dagli uomini dell’Arma nel corso dell’anno che sta per volgere al termine.  Ed è proprio la cattura dei latitanti tra le priorità e gli obiettivi del 2010 insieme all’aggressione dei patrimoni illeciti. Una mission che si tramanda di anno in anno; così come è accaduto, ad esempio, il giorno di natale, quando i militari hanno pattugliato le campagne e le masserie comprese nel triangolo compreso tra Manfredonia, Macchia e Monte Sant’Angelo, alla ricerca dei due latitanti più pericolosi della provincia: Franco Libergolis e Giuseppe Pacilli. 12 le perquisizione complessive effettuate in quel fazzoletto di terra che preoccupa le forze dell’ordine. "Il Gargano resta un problema del territorio – ha detto Diomeda in conferenza – anche perchè qui non vi è un’aggregazione unica ma sono presenti consorterie criminali separate. Ci attendevamo una risposta all’omicidio del boss dei boss Ciccillo Libergolis, vendetta che non è ancora arrivata. Sono convinto che quando lo Stato alza il tiro – ha affermato l’ufficiale – questa gente riflette prima di agire". Attualmente, inoltre sono circa un centinaio gli affiliati ai clan Romito e Libergolis, mentre complessivamente, in tutta la Capitanata, i componenti di clan criminali sono 952. 90, invece, quelli condannati per mafia negli ultimi 15 anni; 315, quelli indagati per 416 bis. Tendenzialmente, rispetto al 2008, nel 2009 c’è stata una diminuzione complessiva dei reati pari al 16%. In aumento, se pur in maniera irrilevante, circa il 2%, solo le rapine con una maggiore concentrazione tra Foggia, San Severo e Cerignola. Tra le priorità del 2010, anche la certificazione di mafiosità e la diffusione di una propaganda della cultura della legalità. Poi l’attenzione viene spostata sulla collaborazione e sulla sicurezza partecipata. "Da parte della popolazione, ma anche degli Enti e delle associazioni di categoria – ha chiosato il Colonnello – ho riscontrato, inoltre un forte risveglio: la gente ha voglia di parlare, ha voglia di denunciare.