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Regionali in Puglia Udc: sì a Boccia resta nodo Vendola

L’Udc apre a Francesco Boccia, a cui il Pd ha affidato un mandato esplorativo di 48 ore per creare una coalizione larga che appoggi la sua candidatura alla presidenza della Puglia, e rimette nelle mani del partito di Bersani la decisione finale sulla trattativa regionale in corso. Entro lunedì, il Pd deve dare «una risposta chiara e definitiva» sul sostegno di tutto il partito alla candidatura dell’economista lettiano. Mentre lo scudocrociato, per facilitare l’alleanza del centro-sinistra pugliese, toglie il veto su Nichi Vendola: se il presidente uscente fa un passo indietro sulla sua rielezione e sulle primarie, le forze politiche che lo sponsorizzano possono far parte della coalizione.

 

«A chi dice che tentenniamo diciamo no ad una sinistra infantile: Boccia è apprezzato da tutti noi, siamo disponibili ad appoggiarlo, in un percorso di sinistra riformista, a prescindere da Vendola, ma coerenti con un disegno politico», avverte il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, al termine dello stato maggiore dell’Unione di centro sulle elezioni regionali di primavera in Puglia. «Basta indugi, a Bersani e Letta chiediamo di fare una scelta, o noi o Vendola, la pantomima non può continuare oltre, sennò da lunedì si apre una partita diversa», prosegue riferendosi all’accordo con il Pdl, che attende la decisione dell’Udc per scegliere il candidato regionale.

L’ex presidente della Camera, che con D’Alema aveva ipotizzato un’alleanza per il Mezzogiorno di cui potesse far parte anche Adriana Poli Bortone – che ora potrebbe anche mettere da parte l’accordo con il partito del premier e a correre da sola – crede ancora nel laboratorio Puglia, esperimento esportabile a livello nazionale. Ci crede al punto che si dice «disponibile a perdere con Boccia, ma rischiamo convinti del disegno politico: una sinistra riformista, blairiana, come serve agli italiani, ed anche Berlusconi – rileva – dovrebbe volerla». «Boccia è un moderato che per noi può immediatamente presentare una coalizione che non rimanga imprigionata nei veti dell’ul – trasinistra radicale», sostiene il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa, nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

«Sono finiti i tempi dell’indugio e dei tatticismi, il popolo pugliese merita, da parte dei partiti, l’assunzione piena e precisa delle proprie responsabilità. In Puglia – continua l’esponente centrista – le elezioni provinciali hanno creato alleanze riformiste per il Mezzogiorno: l’Udc ritiene che oggi il Pd sia chiamato a mettere alla prova la propria volontà di creare un cammino nuovo sulla strada della politica italiana». Ecco perché dice basta «a inutili esplorazioni; basta a evocazioni di primarie e ad altri diversivi». Al Pd «diciamo che non possiamo continuare ad aspettare Vendola, che è indisponibile a ritirare la sua candidatura », prosegue Casini. Riuniti, per tutto il giorno, i vertici nazionali e regionali – con il segretario Cesa, il vice Tassone, il presidente Rocco Buttiglione, il coordinatore regionale Angelo Sanza, i coordinatori provinciali Salvatore Ruggeri (Lecce), Angelo Cera (Bat), Curto (Brindisi), Scalera (Taranto), Barattolo (Bari), De Giuseppe (Foggia) ed il parlamentare Lorenzo Ria – alla fine l’Udc ha accolto all’unanimità la linea politica sostenuta dal leader Casini: l’ipotesi della candidatura di Boccia, che nel 2005 perse le primarie contro Vendola. Angelo Sanza, che aveva esplorato gli umori della segreteria nazionale già prima di incontrare il candidato in pectore del Pd, l’altro ieri sera, aveva rassicurato Boccia sulla sua impresa.

E ieri ha chiarito meglio il profilo di questo «centro-sinistra con il trattino, figlio della cultura socialista e popolare europea», che si dovrebbe riunire intorno all’economista pugliese: «Basta la discontinuità sulla candidatura di Vendola, non è necessaria – spiega il segretario regionale – la rimozione del partito del governatore. Poi, se Boccia convince o meno Vendola a far parte della coalizione, è un problema suo, ma spero che anche senza di lui prosegua nel dare uno scenario nuovo alla politica italiana».

E se il presidente uscente sfida il candidato del Pd alle elezioni regionali? «Anche se Vendola resta in campo, noi sosteniamo Boccia», assicura Sanza, che sottolinea come «l’Udc abbia tolto le castagne dal fuoco al Pd». Se il rivale di Vendola «ci presenta una coalizione coesa e che riesca ad unire tutto il Pd, fino ad oggi molto diviso, come sul caso Emiliano, noi ci siamo», afferma Salvatore Ruggeri.

«All’Udc interessa la linea della chiarezza e un progetto riformista, che può riguardare non solo la Puglia ma anche il Paese, coerentemente con quanto è avvenuto alle ultime amministrative nelle province di Foggia e Taranto e al comune di Bari», rileva Ria, ex deputato del Pd, oggi Udc. Ma l’Alleanza per il Sud non coinvolgeva anche Poli Bortone, che sembra si sia riavvicinata al Pdl? «Sarà un problema suo di essere coerente con quel progetto», replica Ria.

BOCCIA: L’APPOGGIO UDC E’ UN PASSO IMPORTANTE. VENDOLA: IO RESTO – di Ninni Perchiazzi
BARI – «E’ un passo avanti molto importante che va in direzione della costruzione dell’alternativa su cui si muove il Pd. Una coalizione nuova che per la prima volta (con l’eccezione del Trentino) in Puglia e in Italia, mette insieme le attuali forze politiche dell’opposizione parlamentare al governo di centrodestra». Così l’on. Francesco Boccia commenta la prima delle due giornate dedicate alle consultazioni all’interno del centrosinistra, in cui ha ottenuto l’appoggio di Udc e Idv a sostenere la sua candidatura alla presidenza della Regione. «Siamo a metà dell’opera e adesso con Sergio Blasi dobbiamo lavorare per rafforzare il quadro creato attraverso il fondamentale contributo dei partiti politici che hanno un rapporto tradizionale col Pd e coi movimento e le liste che, in Puglia sono simbolo del cambiamento», afferma il deputato del Pd, definendosi «sereno e tranquillo » per il lavoro svolto.

La giornata del candidato in pectore del centrosinistra, trascorsa in simbiosi col segretario pugliese del Pd, Blasi, è scivolata via tra contatti (fax, mail, sms) e telefonate con sindaci e amministratori di tutta la Puglia dai quali ha ricevuto il via libera. Oggi, intanto Boccia, incontrerà i segretari dei partiti del centrosinistra (Verdi, Prc, Pdci, Radicali, Socialisti, Repubblicani) per cercare di formare la coalizione per le regionali, mentre ieri i colloqui decisivi hanno riguardato i leader pugliesi di Udc, Angelo Sanza e Idv Pierfelice Zazzera.

Il deputato del Pd non si sbilancia però sul futuro, nè sulle scelte di Vendola – che ieri ha sentito soltanto per telefono – col quale dovrebbe incontrarsi stasera o domani mattina. «La processione si vede quando rientra», scherza citando un motto barese per poi assicurare. «Il 7 (domani, ndr) si chiude, non si va oltre». Nessuna decisione circa la possibilità di fare le primarie, anche se l’ex assessore all’Economia del Comune di Bari ci tiene a precisare: «È chiaro che se me le chiedono tutti i partiti, le faccio. Nessun problema. Ma se il quadro è già definito e si sta già tutti assieme, non ne comprendo l’utilità». Il governatore della Puglia, Nichi Vendola non si sposta di un millimetro e rilancia sulle primarie.

«La mia candidatura a presidente rimane confermata – dice – . Non contesto il nome scelto dal Pd (Boccia), ma il metodo. L’unico metodo legittimo per l’eventuale scelta di un

candidato alternativo è quello della consultazione popolare tramite le primarie». «Ribadisco, quindi, che l’unica modalità per garantire l’unità della coalizione è quella di confermare la scelta di larga partecipazione e di confronto con l’elettorato, metodo che darebbe la legittimità a chiunque fosse scelto. Senza le primarie, al contrario resterebbe confermata la mia ricandidatura », conclude Vendola. Intanto, Blasi, punge Raffaele Fitto. «Il suo nervosismo – afferma – è la dimostrazione più limpida che la strada che sta percorrendo il Pd per la costruzione di una nuova alleanza per il Sud è l’unica in grado di sconfiggere la destra pugliese». «Tutte le forze parlamentari che sono all’opposizione del governo nazionale – aggiunge in una nota – hanno scelto di condividere un progetto politico nuovo e credibile contro il governo nordista di Berlusconi e Bossi di cui Fitto è proconsole in Puglia». Polemica l’on. Cinzia Capano (Pd).

«Prendiamo atto della dichiarata disponibilità dell’Udc a perdere le elezioni – dice – . Ricordiamo, tuttavia, a Boccia che è stato indicato come candidato, a condizione che riuscisse ad allargare la coalizione da Vendola all’Udc e non a fare il commissario liquidatore dell’esperienza del centrosinistra in Puglia». «Attendiamo di verificare – prosegue – se innanzi alla scontata adesione dell’Udc ad un candidato diverso da Vendola, corrisponda un coinvolgimento anche dello stesso presidente, da compiersi entro le 48 ore che scadono domani pomeriggio (oggi) alle 17. Sarebbe il caso che Boccia venisse a portare i risultati del suo lavoro nell’assemblea regionale, unica deputata a decidere e a verificare se anche lì vi sia la stessa disponibilità a perdere le elezioni». Il segretario provinciale del Pd di Foggia, Paolo Campo, punta tutto sul dialogo Boccia- Vendola per il quale lancia un appello «ragionato e accorato».

Quella di Boccia è una «missione possibile che vuole restituire equilibrio alla discussione sulle alleanze in Puglia», ma «per ottenere il successo c’è bisogno di Vendola».

ALESSANDRA FLAVETTA