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Verso le Regionali/ Pdl, in gioco Distaso e Palese. Si raffredda l’idea Bortone

Berlusconi dovrebbe dare un’indicazione precisa, dopo le polemiche su Dambruoso. Ma non si scartano le primarie.

 

L’orientamento che è sembrato imporsi per un bel po’ di ore ieri in casa Pd, quello che potrerebbe portare anche alla celebrazione delle primarie per la scelta del candidato della coalizione, ha prodotto per buona parte della giornata una brusca accelerata pure nel Pdl pugliese. Al punto che si guarda con interesse all’evolversi della riunione di questa sera a Roma alla presenza di Silvio Berlusconi e che dovrebbe vedere protagonisti anche Rocco Palese e Antonio Distaso. Al centro del confronto con il premier sarà la definizione dei casi più spinosi riguardo le candidature e la Puglia è tra questi.

Davanti alla possibilità di trovarsi il 28 e 29 marzo prossimi alle elezioni regionali un solo competitore in rappresentanza del centrosinistra, nel Pdl sembra essere passato il principio che il candidato di bandiera debba essere un «politico». In questa direzione andava il documento di ieri l’altro sottoscritto dall’unanimità dei consiglieri regionali pugliesi del Pdl e forte anche di questo il ministro Raffaele Fitto avrebbe fatto notare ieri al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, a margine del Consiglio dei ministri, gli umori della Puglia a fronte di una diversa soluzione. A parte le questioni di metodo, la scelta si sarebbe nelle ultimissime ore ristretta a due sole personalità. Si tratta dell’ex assessore al Bilancio della giunta Fitto, Rocco Palese, attuale capogruppo di Fi-Pdl in consiglio regionale e che in questi mesi aveva nutrito l’aspirazione di essere il «prescelto», e del deputato ex Fi Antonio Distaso, vice coordinatore regionale del Pdl e considerato, come il primo, uomo di strettissima fiducia del ministro degli Affari regionali. Su entrambi vi sarebbe un’ampia convergenza dello stato maggiore del Pdl in Puglia.

Nel «gioco della torre» le ultime vittime illustri sono pertanto state il magistrato Stefano Dambruoso, per mesi candidato del Pdl in pectore, e la senatrice Adriana Poli Bortone, oggi a capo del movimento Io Sud e che dopo aver tenuto rapporti strettissimi con Pd e Udc per dar vita all’«Alleanza per il Sud» dopo le esperienze fruttuose nelle elezioni amministrative dello scorso anno, aveva compiuto una decisiva virata che l’aveva riportata sulle posizioni di origine. La rinuncia al primo, che avrebbe potuto rimanere in corsa davanti ad un centrosinistra diviso, cioè con due candidati — Nichi Vendola e Francesco Boccia —, non dovrebbe causare cicatrici insanabili. Pur avendo accarezzato la possibilità di mettersi al servizio di una diversa esperienza, Dambruoso aveva sempre tenuto in debito conto anche il suo possibile accantonamento. È sul fronte dei sostenitori dell’ex sindaca di Lecce, invece, che si oppongono obiezioni: «Fermo restando la stima tanto per Palese quanto per Distaso, se ci metteranno di fronte ad una decisione imposta da Roma e fuori dal tavolo regionale, decisione che ci obbliga a convergere su uno dei due nomi di cui si parla — ha infatti affermato ieri sera Rosario Polizzi, coordinatore regionale di Io Sud — saremo costretti a rivedere la nostra posizione e a confermare la candidatura della senatrice Poli Bortone in assoluta autonomia e svincolata dal Pdl». Una posizione che Io Sud aveva già reso nota la scorsa settimana e confermata in una occasione pubblica dalla stessa Poli Bortone a Monopoli. Distaso ieri ha confermato la linea che sembrerebbe ormai affermarsi. «A poco più di due mesi dal voto — ha detto infatti il parlamentare — e con il tempo che stringe sempre più, le valutazioni compiute ci porteranno sicuramente ad una scelta "interna". Su chi ricadrà? Sul miglior candidato possibile — ha poi commentato, respingendo ogni voce che lo riguarda —. Colui che sarà in grado di meglio rappresentare la coalizione». Di Staso e Rocco Palese, secondo quanto filtrato ieri da Roma, sono stati entrambi invitati a prendere parte alla riunione di questa sera. Se non per essere ufficialmente «investiti» della candidatura (naturalmente a vantaggio di uno solo di loro), per stare al centro del confronto ed esprimere una riflessione.

Piero Rossano