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Mille euro di risarcimento per il morso di un randagio: chi è la bestia?

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In Puglia il randagismo è una vera e propria emergenza. Troppe parole ma troppo spesso non si fa nulla per migliorare la situazione. Secondo i dati dell’Aidaa (Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente) sono oltre 700mila i cani randagi attualmente liberi sul territorio nazionale. Di questi almeno 500mila sono concentrati nelle regioni del Centro- Sud Italia (dal Lazio in giù), con punte di circa 80mila randagi in Puglia, Campania, Sicilia e Calabria. In Italia sono attivi 500 tra canili comunali e canili rifugio (privati e convenzionati) che ospitano circa 150mila cani, meno di un quinto del totale. Triste primato per la Puglia, maglia nera per l’elevata presenza di randagi. Il randagismo è un problema gravissimo di salute e incolumità pubblica aggravato dai mancati investimenti di risorse destinate a raccolta, ‘chippatura’ e ricovero.

Ma, dopo la sentenza del Giudice di Pace di Brindisi, qualcosa sicuramente cambierà. L’Asl di Brindisi è stata condannata a risarcire i danni (1.018 euro) a una donna morsa da un cane randagio. La scorsa estate è stata aggredita mentre percorreva la via Appia a Torre Canne (nel Brindisino) sul suo scooter.

Sentenza destinata a costituire un precedente preoccupante per quei Comuni in cui il randagismo è molto diffuso. La signora è stata davvero fortunata a non restare sfigurata come invece capita a molti cittadini del Sud Italia, soprattutto bambini che subiscono attacchi (talvolta letali) da randagi.

Se punire il lassismo e la disorganizzazione delle Asl che, nonostante le leggi, non provvedono ad accudire e sterilizzare i randagi mettendo a rischio la stessa vita dei cittadini, significa se non eliminare ma quantomeno ridurre i randagi, ben vengano le condanne e i risarcimenti danni.


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