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Inchiesta Sanità/ Tarantini: a Frisullo escort e denaro in cambio dello sblocco dei pagamenti

Emergerebbe dagli interrogatori, in parte secretati, a cui è stato sottoposto nel novembre scorso l’imprenditore. Non passa giorno senza che la sanità e la politica pugliese non finisca nell’occhio della bufera. Prima l’arresto dell’ex dg Lea Cosentino, poi quelli di due funzionari della regione. Ora arriva la diffusione delle dichiarazioni di «Gianpi» Tarantini che accende un’altra luce sul modo in cui si governava la sanità pugliese.

DONNE E DENARO – L’ex vicepresidente della Regione Puglia, Sandro Frisullo (Pd), avrebbe ottenuto soldi e prestazioni sessuali con escort dall’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini in cambio di un suo impegno per sbloccare i mandati di pagamento per le forniture di protesi e di materiale sanitario che le società della famiglia Tarantini avevano fatto alla Asl Bari.
INTERROGATORI A NOVEMBRE – È quanto emerge dagli ultimi interrogatori, in parte secretati, a cui è stato sottoposto nel novembre scorso l’imprenditore da parte di tre magistrati del pool sanità della procura di Bari.
IL SISTEMA – Il «sistema Tarantini», quello ideato dall’imprenditore barese, – secondo l’accusa – tra il 2008 e il 2009, con la complicità di funzionari della Asl Bari, ha consentito a «Gianpi» di pilotare e vincere appalti per la fornitura di protesi e di materiale sanitario alla Asl Bari, fatti questi che nei giorni scorsi hanno portato all’arresto di funzionari dell’azienda sanitaria accusati di essere stati corrotti da «Gianpi». Frisullo – a quanto trapela – sarebbe l’unico politico della giunta di centrosinistra guidata da Vendola tirato in ballo.
VIA DALLA GIUNTA – Il nome dell’ex vice-governatore era già uscito nel luglio 2009 e costò il posto all’esponente del Pd. Dai verbali emerge che Gianpi – da quattro mesi gli arresti domiciliari a Roma per la vicenda dei coca-party organizzati nell’estate del 2008 in Sardegna, – sta collaborando con gli inquirenti. Ai magistrati ha svelato il modo in cui riusciva a pilotare gli appalti corrompendo i funzionari della Asl Bari che si adoperavano per truccare le gare (due sono stati recentemente arrestati), ma anche il modo in cui si è ingraziato, tra il 2007 e l’inizio del 2009, il vice-governatore della Puglia. In cambio dei «doni» ottenuti – secondo l’imprenditore – Frisullo avrebbe dovuto attivarsi (ma pare che non l’abbia fatto) per sollecitare e sbloccare i mandati di pagamento per le forniture di protesi e di materiale sanitario che le società «Tecno Hospital» e «System Medical», della famiglia Tarantini, avevano fatto alla Asl Bari guidata da Lea Cosentino, soprannominata «lady Asl», che dalla scorsa settimana è agli arresti domiciliari per falso e peculato.