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Un futuro migliore e degno: dal Meeting di Bari i 12 ‘impegni’ per i ragazzi del mondo

Favorire un’ampia e attiva partecipazione dei giovani ai circuiti decisionali.
‘Visione di Bari’. E’ stato così ititolato il ‘documento d’intenti’ voluto dai 1500 ragazzi e ragazze di 163 nazioni differenti che hanno partecipato al primo ‘Meeting internazionale dei giovani’ che si è tenuto, fino a ieri, per tre giorni, alla Fiera del Levante di Bari. Comprende 12 punti che corrispondono ad altrettanti impegni prioritari per “consegnare al futuro un mondo migliore rispetto a quello ereditato”.

Destinatari del documento, le istituzioni globabili con la speranza che venga realmente preso in considerazione. I giovani chiedono maggiore partecipazione nelle scelte politiche impegnandosi a diventare “cittadini responsabili”. Saranno loro per primi, infatti, a mettere in pratica i punti ‘immortalati’ nel documento.

Ognuno nella propria nazione. Si rincontreranno al Congresso mondiale per la gioventù che si terrà dal 31 luglio al 13 agosto 2010 a Istanbul, e alla Confereza mondiale per i giovani a Città del Messico dal 24 al 27 agosto. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in un messaggio al ministro della Gioventù Giorgia Meloni, e al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, in occasione del Meeting barese: “E’ auspicabile una sempre più ampia e attiva partecipazione dei ragazzi, con loro idee e proposte, ai circuiti decisionali che costituiscono un terreno privilegiato di affermazione e di espressione della democrazia.

Nell’epoca della globalizzazione – continua Fini – le potenzialità dei giovani che si manifestano attraverso una naturale apertura all’innovazione, costituiscono una risorsa importante sulla quale la comunità internazionale deve poter contare”. A margine del Meeting, Irene Tinaglia, economista e docente all’università di Madrid e tra i fondatori di ‘Italiafutura’ ha commentato l’emendamento al ddl lavoro che consente di assolvere l’ultimo anno di obbligo scolastico in percorsi di apprendistato: “Sacconi dice una cosa vera ma non è la soluzione migliore.

Si cerca di dare risposte a un problema reale: ci sono tanti giovani che non finiscono la scuola dell’obbligo e non fanno niente. Ma dare una soluzione che suona un po’ come un adattamento al ribasso desta un po’ di sconcerto”. Riguardo il problema dell’occupazione giovanile si è espressa l’Ilo (organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di lavoro): sono 83 milioni i giovani disoccupati nel mondo, 7 milioni in più rispetto a tre anni fa.