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Peschici/ SOS LICEO: “FATECI USCIRE DAL SOTTOSCALA”!

“Ci rivolgiamo ai nostri amministratori e agli operatori delle scuole di Peschici. Siamo stanchi di promesse e di date annunciate, poi disattese, circa la costruzione del nuovo edifìcio scolastico che dovrà contenere il Liceo Scientifico e l’Istituto Tecnico per il Turismo. Ci appelliamo alla sensibilità di ciascuno di voi affinché i princìpi di solidarietà, tolleranza e integrazione vengano applicati anche a noi, che stiamo vivendo il disagio di frequentare una scuola in locali non idonei.
“Finora non ci siamo ribellati, perché fiduciosi nelle istituzioni locali competenti. Lavoriamo e ci impegniamo per far crescere culturalmente il nostro paese, che non vogliamo abbandonare!!! Da diciotto anni è stato istituito il liceo scientifico che ci garantisce un diritto allo studio che non vogliamo perdere.

“Dateci l’opportunità di vivere più dignitosamente e di occupare aule e non stanze!! Fate qualche sacrificio per noi!!! Siamo una piccola comunità e perciò dobbiamo sostenerci e aiutarci vicendevolmente. Facciamo parte della stessa famiglia scolastica e siamo i fratelli e le sorelle degli alunni che frequentano le scuole materne, elementari e medie.”

Fin qui l’accorato appello di studenti che, di quinquennio in quinquennio, hanno sopportato i disagi inenarrabili di avvicinarsi alla cultura nella maniera meno ortodossa e da scuola di confine. Abbandonati da tutti nel sottoscala e negli scantinati di una palazzina in periferia, hanno sopportato quasi con stoicità una condizione che si riscontra solo in terre colpite dal sisma o da alluvioni. E se mentre in tali territori la situazione è transitoria, nel loro caso è diventata endemica.

L’appello lanciato nelle ultime ore scaturisce da una richiesta avanzata alla direzione dell’istituto comprensivo “Libetta” (scuola materna, elementare e media) dotata di sue strutture nelle quali, secondo un orario studiato ad hoc, si potrebbero ospitare le cinque classi dello Scientifico. La decisione spetta, secondo quanto ci è dato di sapere, al Consiglio d’Istituto che dovrebbe riunirsi in questi giorni. Anche se la riunione convocata dalla dirigente scolastica, prof.ssa Cerabino, con tutti i genitori degli scolari frequentanti le sue scuole non è andata come qualcuno si aspettava.

I giovani liceali chiedono solo di essere capiti e si appellano a quel senso di solidarietà che siamo capaci di dimostrare in tante circostanze. E’ questo il momento di manifestare che anche i nostri ragazzi sono degni di un atto di sensibilità nei loro confronti, tenendo anche presente che sono stati presi in giro – insieme con le famiglie – fino a poco tempo fa. Non più tardi del 20 dicembre 2008 scrivevamo infatti su questo foglio: “Entro due anni Peschici avrà il nuovo istituto! E’ questo in sintesi il messaggio che l’assessore ai Lavori Pubblici della Provincia di Foggia, Vito Guerrera, ha voluto lanciare con forza durante l’incontro di ieri sera a Peschici”.

La dichiarazione era stata fatta dopo una visita ai locali che ospitano le classi del Liceo e dopo aver toccato con mano le precarie condizioni in cui erano e sono ancora costretti alle lezioni docenti e alunni da quasi dieci anni. “La fase burocratica può ritenersi conclusa – aveva spiegato l’assessore Guerrera nell’occasione – e vi comunico che proprio stamattina è partita la richiesta di accesso al mutuo presso la Cassa Depositi e Prestiti per il finanziamento dell’opera approvata. E’ già pronta una prima tranche di 1 milione di euro, cui farà seguito una seconda di pari importo per l’anno prossimo”.

A prescindere dal tempo trascorso (oltre un anno) durante il quale non s’è vista traccia di colonne in cemento armato e solai, secondo alcune indiscrezioni pare che adesso non ci siano più i fondi promessi. Se fosse veramente così, si è toccato il fondo e ai ragazzi dello Scientifico non rimane che “chiedere aiuto” alla collettività, in particolare a quella fascia che studia e ha la possibilità di frequentare una vera scuola, vere aule e veri banchi.

Tutto quanto si potrebbe aggiungere cadrebbe inevitabilmente nella retorica. Ce ne asteniamo per non rigirare la lama del coltello in una piaga che ormai è diventata purulenta. Chi di dovere ha orecchie per sentire, occhi per leggere e sentimenti da ascoltare.

Piero Giannini