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Inchiesta/ Sanità Spunta l’agenda segreta di Tarantini

Un’agenda di Gianpaolo Tarantini «entra» nell’inchiesta indagini della procura di Bari su una presunta corruzione nella forniture di protesi sanitarie commercializzate dalle aziende dell’imprenditore barese. Nomi, date, appuntamenti di lavoro di Gianpi sono stati consegnati agli investigatori da Alessandro Mannarini, dallo scorso novembre ai domiciliari nell’ambito del filone d’indagine che riguarda la presunta cessione di cocaina a feste vip. Sulle circostanze riportate nell’agenda e riferite da Mannarini sono in corso accertamenti da parte delle fiamme gialle.

Mannarini, con Massimiliano Verdoscia e Gianpi, uno dei «tre moschettieri» della «pazza» estate 2008 vissuta «pericolosamente» in Costa Smeralda, è stato interrogato il 23 dicembre scorso. E’ stato lo stesso indagato, difeso dagli avvocati Marco Vignola e Francesco Colonna, a chiedere di essere ascoltato.

Si è svolto in una caserma della Guardia di Finanza ed è durato cinque ore il suo quarto interrogatorio, da quando è partita l’inchiesta che riguarda anche le accompagnatrici ingaggiate – secondo la ricostruzione degli investigatori – da Giampaolo Tarantini per affiancarlo in cene a Palazzo Grazioli, residenza romana di Silvio Berlusconi.

A condurlo i pm Eugenia Pontassuglia e Giuseppe Scelsi. Sembra che Mannarini abbia anche consegnato due floppy disk e due schede telefoniche di Gianpi che erano nella sua disponibilità.

A metà gennaio i suoi legali di hanno presentato istanza al gip di modifica della misura cautelare degli arresti domiciliari. La Procura ha espresso parere favorevole, ma il gip ha rigettato l’istanza. I legali di Mannarini hanno fatto appello davanti al Tribunale del Riesame.