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Il bilancio del 2009 della Compagnia Carabinieri di Vico del Gargano

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caserma_carabinieri_vico.jpgDimezzati i reati  negli otto comuni di competenza della Compagnia Carabinieri di Vico del Gargano; territorio con una popolazione che dai poco pi? dei 50mila nell’arco di gran parte dell’anno, nei mesi estivi ne mette insieme addirittura settecentomila. A fronte dei circa 2500 del 2008, lo scorso anno sono stati poco più di un migliaio i reati commessi.

Raddoppiato il numero degli arresti, passati dagli 88 del 2008 a ben 137 dell’anno scorso; i denunciati a piede libero: da 700 a 850; delle armi sequestrate, ma anche  munizioni e fuochi pirotecnici detenuti illegalmente.
Altro dato positivo viene dal numero dei minori denunciati che ha registrato un significativo segno meno.

Importante anche il numero dei controlli stradali, in particolare quelli riguardanti il tasso alcolico degli automobilisti al volante: ben cento le patenti ritirate.
Due, in particolare, gli obiettivi sui quali è stata concentrata l’attività dei reparti del comando di Vico del Gargano: droga ed estorsione.
Spaccio e consumo di sostanze stupefacenti: le facce di una stessa medaglia; una vera e propria piaga per il Gargano.

L’operazione "Terra bruciata", a luglio scorso, ha inferto un duro colpo ad una delle organizzazioni criminali più pericolose che operava tra Vieste e Peschici, ma che aveva ramificazioni anche a Rodi Garganico, Cagnano Varano e Vico del Gargano; ben sedici le misure cautelari, sigilli apposti su locale pubblico di Peschici dove si spacciava e consumava droga.

Non solo "Terra bruciata" ma anche una costante azione di controllo del territorio che ha portato all’arresto di venti spacciatori, e altri diciotto denunciati a piede libero; aumentato del 50 per cento il numero dei consumatori di stupefacenti segnalati alla prefettura: ancora, il sequestro di stupefacenti per oltre un chilogrammo; e, per la prima volta, anche eroina del tipo tailandese che ha un principio attivo addirittura del 50 per cento; infine, il sequestro di una piantagione di marijuana.

Le estorsioni: fenomeno che è sempre più preoccupante e che si fa fatica a sdraricare, nonostante che da parte dei carabinieri i controlli siano sempre più incessanti.
A Vieste più che negli altri comuni la sua dimensione è molto preoccupante, tant’è che Pippo Scandurra, presidente nazionale della FAI (Federazione antiracket italiana) ha parlato dell’importanza per gli imprenditori di denunciare le estorsioni per liberarsi dall’oppressione della criminalità e contribuire così a promuovere la legalità nella comunità in cui operano.  
Appello che è stato immediatamente recepito da un gruppo di imprenditori e commercianti locali che hanno costituito la prima associazione antiracket provinciale; un segnale importante e, per questo, molto apprezzato.
Francesco Mastropaolo