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Olimpiade/ Uno spicchio del Gargano a Vancouver

Il viestano Santarsiero con gli azzurri del bob a quattro.

 

È l’atleta della truppa azzurra impegnata alla Olimpiade di Vancouver — che verrà inaugurata questa notte — nato più a Sud. La storia di Danilo Santarsiero da Vieste, titolare del bob a quattro, ricorda quella dei famosi giamaicani che nel 1988 parteciparono ai giochi olimpici di Calgary, anche se forse questa volta l’impresa non finirà in una pellicola, come in «Cool Runnings – Quattro sottozero», il film cult sulla nazionale reggae. Per il 30enne Santarsiero si tratta dell’esordio all’Olimpiade. A Torino 2006, infatti, rimase solo spettatore perché un guaio muscolare a pochi giorni dall’inizio della competizione gli impedì di gareggiare. «Questo appuntamento
— racconta il bobbista di Vieste — è più importante della mia carriera. Ho iniziato a praticare questo sport nel 2003, quando studiavo Scienze motorie a Milano. La mia amica Jennifer Isacco, bronzo a Torino, mi propose di fare dei test per vedere se fossi portato per il bob. E il responso fu positivo. Dopo due anni di nazionale B, entrato nella squadra della Polizia di stato, ho iniziato a far parte di quella maggiore». Il miglior posto ottenuto in una gara del mondiale risale 2006: terzo a Lake Placid, negli USA. Ma questa volta, a Vancouver, l’obiettivo è entrare nei primi dieci al mondo «La pista canadese — spiega Santarsiero — è la più veloce del pianeta. Nei test che abbiamo fatto qualche me fa siamo arrivati alla velocità record di 152 chilometri orari. Purtroppo il progetto del bob realizzato dalla Ferrari è iniziato un po’ in ritardo rispetto ai tempi previsti e abbiamo bisogno di trovare subito il feeling giusto con il mezzo». Le tre manche della specialità (le prime dieci nazionali si qualificano per la quarta) e la finale si terrai il 26 e il 27 febbraio, Tra i favoriti sono i campioni in carica canadesi, i maestri tedeschi e i soliti statunitensi e svizzeri. Da Vieste la famiglia di Santarsiero seguirà le gare dalla ‘«Pizzeria del porto», quella gestita dalla sua famiglia. «I miei genitori e mia sorella Melissa — continua l’atleta azzurro — faranno il tifo per me dal nostro ristorante. Ogni estate torno sul Gargano per dare una mano in pizzeria. E su Facebook i miei 234 amici mi hanno dedicato un gruppo: “Dai una spinta al bob di Danilo”. Sperando che l’incitamento ci dia una mano ad andare più forte».

Angelo Alfonso Centrone