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Procura di Bari vara il «processo breve» 

La procura di Bari ha varato un nuovo modello organizzativo (che sarà operativo tra dieci giorni) che tende ad accelerare i tempi delle indagini preliminari e del processo in modo da creare nei fatti il «processo breve». L’obiettivo della proposta del procuratore della Repubblica, Antonio Laudati, e del suo aggiunto, Pasquale Drago, è di abbattere gli oltre 47.000 procedimenti pendenti a carico di persone note in modo tale da far passare da 4.000 a 1.000 i fascicoli pendenti (compresi quelli a carico di ignoti) per ciascuno dei 29 sostituti procuratori. Per velocizzare i tempi del processo si è deciso, così come accade in altre procure, di creare segreterie centralizzate che dovranno gestire gli atti in entrata e in uscita. Questi uffici, che saranno coordinati a turno, ogni settimana, da un magistrato – secondo il progetto – dovranno smaltire gli atti che altrimenti finirebbero per ingolfare le segreterie dei pm. Gli uffici centrali in entrata sono tre: ufficio posta (in grado di gestire circa 20.000 atti l’anno), affari semplici (2.000 unità) e decreti penali (4.500 unità).

Tre anche le sezioni dell’ufficio centralizzato in uscita: ufficio conclusione indagini preliminari (che si occuperà delle notifiche degli avvisi di fine indagine e della consegna degli atti, che in futuro saranno contenuti solo in dvd), ufficio stralcio (temporaneo, che si occuperà di smaltire fascicoli anche del 2000, tuttora pendenti) e la gestione notizie di reato del giudice di pace che in sette anni ha collezionato 12.000 processi. Rivoluzione in vista anche per i pool. Alla Dda vengono attribuiti alcuni ‘reati-spià (detenzione ai fini di spaccio di droga con l’aggravante degli ingenti quantitativi, rapina, usura ed estorsione) quando è ipotizzabile che essi siano stati compiuti in un contesto di criminalità organizzata. La procura ordinaria è divisa in due aree: tutela interessi pubblici e tutela interessi privati. La prima sarà divisa in tre sezioni: reati ambientali, urbanistici, gestione dei rifiuti e alimenti; la seconda pubblica amministrazione e falsità; la terza reati attinenti l’economia pubblica, il diritto tributario e i beni culturali. La seconda area è anch’essa divisa in tre sezioni: reati in famiglia, sessuali e contro la privacy; incolumità delle persone, infortunistica e colpa professionale; economia e impresa privata.