Menu Chiudi

BIT/ La nuova parola d’ordine è “tratturi”

La Puglia è sbarcata alla Bit di Milano. E negli stand della regione Puglia viene presentato uno degli obiettivi che sta più a cuore a Michele Pesante dell’ufficio dei tratturi della regione Puglia: il ripristino di Foggia, come capitale della transumanza di tutti quei tratturi e quelle mulattiere che legano il capoluogo di provincia all’Abruzzo, al Molise ed al resto della regione. Ovvero riportare in auge la centralità che Foggia acquisisce a partire dal 1447, quando da Alfonso D Aragona viene insignita del titolo di Capitale doganale della transumanza delle pecore per il regno borbonico ovvero per le regioni di Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata e Puglia
Nel 1886 un editto di Giuseppe Napoleone abolì il trasferimento degli ovini dalle regioni al Tavoliere d Italia in quanto questo viaggio era dannoso al territorio della Daunia e convogliava i guadagni altissimi solo nelle tasche dei pastori abruzzesi.
Furono gruppi illuministi ad accorgersi ed a sollevare la questione al Re venuto dalla Francia lamentando che il tavoliere delle Puglie era alla mercé di questi. “Prima di essere un lavoro questo mio occuparmi dei tratturi è un piacere – le parole di Pesante – Durante la settimana svolgo il mio lavoro occupando il mio ruolo di direttore dell’ufficio ma è nel fine settimana che svolgo la fase, che più mi entusiasma e che più mi piace porto il lavoro a casa, come si suol dire, e percorro personalmente le mulattiere ed i tratturi. Questo progetto, non sarebbe mai una realtà se non li percorressi tutti”. Il numero di questi è incalcolabile; centinaia, si snodano a raggiera dal centro di Foggia; “La legge regionale 29 del 2003 che richiama l’attenzione sui tratturi, li vuole riqualificati, promossi, e proposti. Sono una variante al solito turismo balneare -continua- In Alto Adige, io ci sono stato molte volte, puntano molto sul trekking, ed hanno, bellezze paesaggistiche, e soprattutto storiche molto minori”. In sostanza, attraverso il tratturo si propone la scoperta lenta di un territorio; “Pensiamo alla potenzialità di un percorso che collega Campo Reale (Avellino), a Vieste sottolinea con voce entusista – Al percorso che mostra le mille facce della Puglia: il Tavoliere con le sue distese di seminativo, le ombrose foreste del Promontorio, l’odore resinoso dei pini d’aleppo della costa; il tutto costellato di Masserie, cutini, chiese, grotte, insediamenti rupestri, paesi incantati”
E un bel modo per conoscere a fondo questo territorio; percorrere, come pecore mulattiere, che da Pescasseroli portano a Lucera, e che a loro volta si snodano in direzione di San Giovanni Rotondo, e che scendono verso Manfredonia. Un percorso a tutto tondo fatto di fede, e natura.
“Inoltre — ha continuato – è un bellissimo modo per unire realtà differenti dove il senso di appartenenza ad un territorio è quasi inesistente”. Creare una sorta di autostrada per bipedi, che ha il suo fulcro in capitanata e che taglia trasversalmente e longitudinalmente tutto il territorio”
Allo stand, è presente anche il direttore di Trekking,. Italo Clementi, che non nasconde il fascino che ha provato per la Puglia. “La Puglia è una regione da Trekkin è ben conformata, ha
tutte le potenzialità per attrarre una fetta di turismo che cresce sempre più in Italia. L’unico ostacolo è la non consapevolezza dei suoi abitanti, che ignorano, nonostante tutto, quello che possiedono e che ogni giorno calpestano sotto i piedi. Il Viaggio degli amanti di questa “disciplina , se così la vogliamo definire sono poi coloro che vivono a pieno il territorio che vanno a visitare. Coloro che pretendono qualità, ma che anche sono disposti a spendere, un turismo di qualità, a cui si dovrebbe aspirare.”
Lungo questi tratturi però questo tipo di turista vuole delle certezze, dei punti in cui sa di trovare ristoro, o rifugio, o ancora ospitalità; ed è questo l’aspetto piu importante. “più che insegne e depliant, importanti comunque, non fraintendermi, c’è bisogno di una rete di piccole comodità – conclude Michele Pesante.
Domenico Ottaviano j.
L’Attacco