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Il Procuratore Russo: “A Foggia la mafia è troppo forte qui serve la Dda”

 ”A Foggia il fenomeno mafioso ha ormai dimensioni preoccupanti. Perciò è necessaria una presenza continua dei magistrati incaricati di seguire con specificità le indagini in questo settore”, ha detto il procuratore della Repubblica di Foggia, Vincenzo Russo, spiegando la sua richiesta di istituire una Direzione Distrettuale Antimafia nella sua città, in aggiunta a quella che opera a Bari.

“C’è il pool antimafia di Bari – ha detto Russo durante un incontro pubblico con gli studenti all’Istituto tecnico Pascal – che ogni tanto viene a Foggia. Ma non basta serve una attività continua in loco. Naturalmente contro la proliferazione della presenza mafiosa non basta la respressione. Servono anche altre cose. Innanzi tutto una risposta ai problemi sociali, a cominciare dalla disoccupazione giovanile, l’impegno civile dei cittadini e anche una stampa più attenta, più critica sull’operato delle istituzioni, e anche della magistratura di cui faccio parte. Lo stimolo della stampa, l’informazione critica aiutano ad operare meglio, ne sono convinto”.

All’incontro con gli studenti ha partecipato il giornalista dell’Ansa Alberto Spampinato, direttore dell’osservatorio ‘Ossigeno per l’informazionè sui cronisti minacciati.

“Il procuratore ha ragione. La stampa – ha commentato Spampinato – deve svolgere fino in fondo il proprio dovere di "cane da guardia" del potere e delle istituzioni. I giornali non possono aspettare le sentenze per dire che la mafia ha mettendo piede da qualche parte. Non si devono lasciare soli i giornalisti che anche in Puglia, subiscono minacce e intimidazioni perchè hanno il coraggio di parlare di queste cose”.

Durante l’incontro è stato citato il rapporto Eurispes sulla permeabilità delle province italiane alla criminalità organizzata che vede due province pugliesi, Brindisi e Foggia, al quarto e quinto posto della graduatoria nazionale, dietro Napoli, Catania e Caserta. Russo ha detto che a Foggia l’organico della Procura è “esiguo” (18 magistrati) e incompleto (“al massimo abbiamo 15 magistrati in servizio”). “Ma noi non ci scoraggiamo”, ha aggiunto.