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Crisi Provincia: dopo le regionali verifica politica

Conferenza stampa del gruppo Pdl. Il divorzio con l’Udc non investirà gli enti locali.

 

"I numeri per andare avanti ci sono". 17, compreso il presidente. Ci sarebbero anche le condizioni politiche dal momento che la maggioranza resterebbe la stessa venuta fuori dalle elezioni provinciali di due anni fa. Anche se oggi si aggiunge un nuovo soggetto di cui tener conto, che è l’Udeur con Nicandro Marinacci. Ma ogni valutazione da questo punto di vista è rimandata a dopo le regionali di marzo. Quando il Pdl a Palazzo Dogana aprirà una verifica politica interna alla maggioranza, lasciando l’ultima parola al presidente Pepe.  "Fino ad allora –dice Gabriele Mazzone- non si muoverà foglia". A pochi giorni dall’estromissione dell’Udc dal governo provinciale il Pdl è tornato sull’argomento con una conferenza stampa alla quale ha partecipato tutto il gruppo consiliare. Per spiegare ancora una volta le ragioni dell’estromissione di Guerrera e Vascello dall’esecutivo e per replicare al segretario Di Giuseppe che nell’incontro di venerdì scorso aveva accusato il partito di sciacallaggio, di scippo, di smania di occupare poltrone. Chiedendo a Pepe di tornare alle urne, unica strada per restituire alla Capitanata un governo provinciale legittimato dal voto popolare. A rimettersi alla volontà di Pepe oggi anche il Pdl, che però ha voluto ribadire l’esistenza di una maggioranza, peraltro immutata, e la necessità di uno strappo così drastico a Palazzo Dogana con l’Udc. Sono state loro, le scelte operate dallo scudocrociato a livello regionale, dopo che il Pdl ha atteso invano che Casini rientrasse nei ranghi del bipolarimso.  “Si sarebbe potuto sorvolare anche sull’intesa con il centrosinistra al comune di Foggia", dice il capogruppo Paolo Mongiello, “Ma alla regione no. E’ lì che l’Udc ha consumato la rottura con il centrodestra, optando per una corsa solitaria, funzionale esclusivamente al centrosinistra e al disegno Casini-D’Alema”. Ma per il paradosso in politica c’è sempre spazio, se è  vero come è vero che gli enti locali non verranno investiti da questo divorzio Pdl-Udc. Le alleanze a livello cittadino infatti non saranno toccate, né quelle concluse nè quelle che si stanno chiudendo (vedi Cerignola). Salvo naturalmente che non lo faccia l’Udc. Poco probabile. Almeno fino a quando non sarà l’elettorato -disorientato- a chiedere e presentare il conto alla politica. Ma non sono solo i paradossi a trovare spazio, anche i cambi di casacca. Come quello di Gaetano De Perna, fino a ieri Mpa ed oggi tra i papabili per un posto nella lista del Pdl.