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Autostrada della droga/ Il viestano Abate si è costituito

Si è costituito ai carabinieri di Foggia Aldo Abbate, il viestano di 39 anni destinatario di una delle 57 ordinanze di custodia cautelare emesse il 22 febbraio dal gip di Trento per un traffico internazionale di droga, con una parte di cocaina e hashish destinata anche al Gargano secondo la prospettazione accusatoria. Resta invece latitante il compaesano Angelo Notarangelo.  Posizioni simili quelle dei due garganici che avrebbero avuto contatti, direttamente o indirettamente per approvvigionarsi di stupefacente, con il marocchino Rachid Zaouaq, uno dei princjpali indagati dell’inchiesta condotta dai carabinieri del Ros. Accuse che Abbate – difeso dagli avv. Raul Pellegrini e Paolo D’Ambrosio – respingerà quando domani sarà interrogato nel carcere di Foggia dal gip dauno su rogatoria del collega di Trento firmatario dei provvedimenti di cattura.
Secondo investigatori, pm e gip il viestano Aldo Abbate «è compartecipe del sodalizio criminale, a diretto contatto con Rachid Zaouaq, dal quale acquista direttamente lo stupefacente curandone il trasporto per il successivo smercio sulla piazza pugliese». Sono tre i presunti acquisti di droga contrattati da Abbate. Il 23 maggio del 2008 il viestano avrebbe «mediato l’acquisto di un ingente quantitativo imprecisato di cocaina, tramite l’interessamento di Luciano Ferrelli e di Zaouaq, per conto di Angelo Notarangelo per un controvalore di 300mila euro e successiva rivendita sul mercato pugliese a clienti non identificati». Il 15 settembre del 2008 e il 29 ottobre successivo Abbate avrebbe acquistato cocaina sempre dal marocchino, con l’interessamento di Ferrelli cognato del viestano, utilizzando quale emissario un milanese residente a Vieste, M. P. difeso dall’Avv. Alessandro Ciliberti.
Nell’ordinanza di custodia cautelare il gip di Trento «dedica» questo passaggio al presunti trafficanti garganici. «Dal servizio di intercettazione telefonica attivata sulle utenze in uso a Luciano Ferrelli» (originario di San Severo e residente a Milano pure coinvolto nel blitz) «e Rachid Zaouaq emergeva chiaramente come, grazie all’interessamento di Ferrelli originario del Foggiano, un gruppo di personaggi garganici facenti capo ad Abbate, legato sentimentalmente alla sorella di Ferrelli, raggiungono il capoluogo lombardo dove acquistano cocaina da immettere poi sulla piazza da loro gestita. A questa attività illegale partecipavano attivamente, oltre ad Abbate, anche Angelo Notarangelo» ed un sanseverese arrestato in flagranza due anni fa per l’acquisto di un chilo di cocaina.
Sin qui l’accusa che Abbate respinge, come anticipano i suoi, difensori. Al viestano si contestano alcune telefonate con il cognato Ferrelli avvenute tra la primavera e l’autunno del 2008. Nell’ottica accusatoria Abbate avrebbe fatto da intermediario per l’acquisto di ingenti quantitativi di droga arrivata a Milano e da smistare in Puglia. Il viestano replicherà che erano normali contatti telefonici con il fratello della sua compagna; quanto ai rapporti con il marocchino Rachid Zaouaq – ritenuto uno dei principali narcotrafficanti dell’organizzazione che si riforniva dei vari tipi di droga da Marocco, Olanda e Balcani – Abbate sosterrà d’averlo conosciuto anni fa quand’era in vacanza a Vieste.