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Gargano/ Guardie mediche riparte la protesta

A tre mesi dall’aggressione di cui fu vittima una giovane dottoressa.

 

«Trascorsi ormai tre mesi dal gravissimo episodio di violenza avvenuto ai danni di una collega del Servizio di continuità assistenziale (ex Guardia medica) in un centro del Gargano, i medici constatano con amarezza che nessuna delle misure di sicurezza individuate all’indomani come urgenti dalla Asl/Fg risultano attivate (videosorveglianza, convenzione con istituti di vigilanza, dispositivi di allarme collegati con centrali operative), ha dichiarato Pierluigi De Paolis, segretario provinciale della Fimmg – Settore continuità assistenziale – nonostante le diverse segnalazioni effettuate dalla Commissione nominata dalla Azienda per la sicurezza a seguito di ricognizione delle sedi più disagiate».

La Commissione paritetica, composta dal dott. Savino Inchingolo, neurochirurgo, consulente della Dirigenza aziendale, dal dott. Luciano d’Amito, medico funzionario Asl, dai dottori Pierluigi De Paolis, A. Cira Galassi e M. Antonietta Tenore, medici di Continuità assistenziale, e dai funzionari amministrativi Gino Boccia ed Ennio Maffei, immediatamente dopo l’increscioso episodio del novembre scorso, ha proceduto a compiere ricognizioni puntuali nelle sedi di Guardia Medica, ad iniziare da quelle che apparivano a maggior rischio per scarsa sicurezza ed inagibilità, ha fotografato gli scenari più pericolosi ed ha relazionato dettagliatamente alla Dirigenza sui provvedimenti necessari a ripristinare condizioni di normalità.
«Ma a cosa è servito tanto impegno? – si domanda De Paolis — siamo sconcertati dall’inerzia della dirigenza aziendale e della politica rispetto alla gravità del problema sicurezza delle sedi».
«Alle assicurazioni ed alle dichiarazioni d’intenti dei mesi scorsi, non è seguito alcun atto concreto – aggiunge il segretario De Paolis – anzi, oggi abbiamo ricevuto la beffa di vedere ridotto l’organico nelle sedi di Foggia (155.000 abitanti) a quattro medici per turno e di S.Giovanni Rotondo (27.000 abitanti) ad un in medico per turno, poichè l’assessorato alle Politiche della Salute della Regione Puglia non ha approvato neanche in extremis (decreto omnibus) l’adeguamento della pianta organica di queste sedi».
«Alla vigilia dello svolgimento della Conferenza dei Servizi della Asl, il Settore della Continuità Assistenziale, sentendsi privato di ogni forma di rispetto e della necessaria dignità di servizio – conclude De Paolis – ribadisce lo stato di agitazione già proclamato tre mesi fa e si prepara a manifestare nelle forme di protesta previste dal contratto».