Doveva essere una mobilitazione in giallo, 24 ore senza immigrati. Oggi in tutta Italia, infatti è la prima giornata in cui gli stranieri scioperano. Un modo – secondo gli organizzatori del movimento – per far vedere all’opinione pubblica quanto sia determinante l’apporto dei migranti alla nostra società. Sono oltre 4milioni e mezzo in Italia, con 700mila bambini che qui nascono e frequentano le scuole. Una realtà a cui appartiene il 9,1% del PIL. Ma a Foggia questa mattina, giorno in cui inizia la "Primavera antirazzista" sostenuta e presentata dal centro interculturale Baobab, e dalle Acli, è stata una giornata come tante, vissuta nella quotidianità del fare. Mohamed come sempre è andato al cantiere, Irina non ha lasciato la signorina 86enne di cui si occupa, Mamadu è partito per vendere le sue merci all’ingrosso e Mehemet ha aspettato il caporale che cerca braccia come ogni mattina. Migliaia di cittadini stranieri, 74mila solo in Puglia, oggi non possono permettersi di scioperare. Uno sciopero invocato solo simbolicamente e che se adottato avrebbe portato molte attività commerciali a fermarsi del tutto, senza chi lava i piatti, cucina pizze o pulisce il pavimento. Molte campagne a restare senza irrigazione, molti anziani senza nessuno che si occupi di loro. E per non rischiare di perdere quel posto di lavoro, migliaia di cittadini stranieri non hanno la forza di scioperare e nemmeno la possibilità di incrociare le braccia. Se la loro assenza sembra giustificarsi, ciò che non si giustifica affatto, sono altre assenze registrate in questa giornata. Prima fra tutte quella del mondo agricolo, dove sono in numero maggiore gli immigrati che lavorano.