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Maltempo danni maggiori a Vieste

Un mare di fango famiglie sgomberate. Gli sfollati: “Vivi per miracolo, sotto mezzo metro di acqua”.

 

Il maltempo, caratterizzato da violenti nubifragi, ha fatto registrare i maggiori disagi a Vieste. L’allarme è scattato l’altra notte all’una quando la pioggia torrenziale che è caduta per tutta la giornata ha fatto esondare il canale di Palude Mezzane nella baia di Molinella. L’acqua e il .fango hanno raggiunto nel giro di poche ore i cinquanta centimetri di altezza nei pressi di una decina di abitazioni a cinque chilometri dal centro abitato. Mentre in aperta campagna il livello dell’acqua mista e detriti, si è minacciosamente portato ad un metro circa. Allagati anche tre campeggi nei paraggi. Difficoltà anche a Montincello, un’altra zona che dista poco meno di tre chilometri da Palude Mezzane. Ma è in quest’ultima località che si sono concentrati però gli interventi dei mezzi di soccorso, perché qui la situazione è apparsa subito critica: l’acqua aveva invaso una decina di abitazioni. Subito al lavoro, allertati dai Carabinieri, i volontari della Protezione Civile Pegaso con due squadre e tre mezzi. Dopo circa un’ora sono poi giunti i Vigili del Fuoco di Vico del Gargano. Bloccati, ma subito liberati dai volontari, una coppia di anziani, consegnata poi ai parenti. L’evacuazione è cominciata subito in piena notte. “Dormivano e li abbiamo svegliati, non si erano accorti di nulla” ricostruisce Roberto Bosco, il presidente dell’Associazione Pegaso. “Li abbiamo fatti rivestire e fatti evacuare. Poi ci siamo messi al lavoro”. Una decina di famiglie in preda al panico per trenta persone in totale evacuate. A causa dell’esondazione del canale che non accennava a diminuire, è stata finanche aumentata la potenza di aspirazione delle pompe idrovore per risucchiare l’acqua ormai “padrona” di piano terra, box e scantinati. Al lavoro anche le ruspe per sgomberare la zona da fango e detriti. Non sono mancati attacchi di panico e diverse persone hanno dovuto far ricorso alle cure del pronto soccorso. Donne, bambini e anziani sono “sfollati” con addosso il solo pigiama. Nessun danno finora a persone. Chi non ha trovato “rifugio” dai parenti è stato sistemato, a spese dell’amministrazione comunale, presso l’Hotel Falcone . In tutto sette famiglie per un totale di venti persone. “Mi sono svegliato e ritrovato con i piedi a molo” ricorda un adirato Michele Mastromatteo, 47 anni muratore, con due bambini al seguito- “ un figlio di sette anni ed una nipote di nove anni”- uno degli evacuati che punta subito l’indice contro la scarsa manutenzione dei canaloni della zona (ce ne sono tre, due sfociano a Santa Maria di Merino ed uno a Molinella) come causa dell’allagamento, e dei suoi guai.

Francesco Trotta