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Elezioni 2010 – L’analisi del Movimento n. 1 del Pdl di Vieste

A scrutinio concluso, i risultati elettorali appaiono a tutti più che scontati, anche nelle più piccole sfaccettature e implicazioni territoriali. Era così ampiamente prevedibile che la scelta autonoma dell’UDC con la candidatura della Poli Bortone già accreditata dell’ 8-9% avrebbe sancito la sconfitta in Puglia del PDL

Come lapalissiano è che a un leader carismatico come Vendola andasse contrapposto una personalità politica di spicco. Inevitabile conseguenza di un bipolarismo più che imperfetto appare, infine, la prorompente avanzata della Lega da una parte e di Di Pietro dall’altra in gran parte del paese, foriera di contrapposizioni ancora più forti nelle maggioranze e nelle minoranze, e con ovvio risultato che le riforme del Paese si preannunciano sempre più impossibili e pasticciate.

Ma se tutto appare scontato, perché non si è agito prima con gli appropriati rimedi?
È sufficiente cercare oggi capri espiatori per nascondere il masochismo della sinistra o la “cupio dissolvi” che serpeggia nelle falangi di un PDL già allarmato dall’approssimarsi del post – Berlusconi?

Il riverbero dello scadimento della Politica Nazionale purtroppo si ripercuote ovunque, anche nei comportamenti elettorali di tante piccole comunità locali.

Così a Vieste, dove la Sinistra si concede il lusso di esprimere quattro candidature locali (Ciuffreda, Ragni, Spalatro, Palumbo): ma non sarebbe stato più utile una sola candidatura, con un possibile risultato di 2-3000 preferenze probabilmente atte a promuovere un eletto? Se questo non è masochismo!!

Non si scherza nemmeno nel PDL, dove ogni caporale vuole contarsi per sperare domani di sopravvivere al prossimo proscenio elettorale che per taluni si preannuncia funesto tanto per la riduzione del numero dei consiglieri comunali quanto per la insigenza amministrativa registrata. Così i piccoli caporali consegnano ai rispettivi padrini i loro pacchetti di 150 – 200 – 250 voti faticosamente estorti alla buona fede o alla indifferenza di tanti ellettori.

Non sarebbe stato utile pensarci prima e considerare che la candidatura di Giandiego Gatta era forse la più accreditata per il suo amore per Vieste, per il suo giovane entusiasmo, per la sua competenza ed esperienza amministrativa, per la sua costante disponibilità.

La gente ha saputo vedere, voi Amministratori NO!
Il movimento N.1 della PDL, Azione Giovani e tante Associazioni hanno saputo vedere, voi Amministratori NO!

Perché voi amate la personale protezione dei padrini, e non i politici che possono contribuire alla crescita generale: questa è la differenza fra voi e la gente di questa nostra città.

Così una Città prestigiosa come la nostra, registra oggi il massimo isolamento, non solo perché nessun Viestano è in Parlamento, Regione, nella Giunta Provinciale, nella Giunta del Parco o alla guida di un organismo Politico Provinciale, ma perché è contro tutti, soprattutto contro il deus ex machina, il Presidente Vendola, nei confronti del quale ricordiamolo, vennero pronunciati, alla Fiera del Turismo di Milano, nel Febbraio 2007, ingiurie gravi di carattere personale da un irresponsabile politicamente locale, che pesano ancora come macigni sulla testa dei nostri cittadini. Occorre invece, scusarsi e riaprire con Vendola un rapporto istituzionale più corretto che prescinda dalle  battaglie elettorali e si caratterizzi per rispetto e fiducia: si tratta infatti di interloquire con il Presidente di tutti i Pugliesi, voglia o non voglia l’Amministrazione locale, che da questa tornata elettorale esce sempre più sola.