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Regione/ Se saltano gli 8 aggiunti spunta l’accordo politico con l’UDC

Dovranno continuare a «friggere» sulla padella ancora per un po’ gli 8 «recuperati» tra i banchi del consiglio regionale con il premio di governabilità.  Tra una settimana, con la proclamazione degli eletti, dovrebbe sapersi il pronunciamento della Corte d’Appello e, qualora l’esito sia negativo per Pisicchio (Puglia per Vendola), Lemma, Clemente, Cozzoli e Russo(Pd), Calò e Borraccino (Sinistra Ecologia e Libertà) e Caiolo (Idv), potrebbe prospettarsi una soluzione «politica» per risolvere il mancato rapporto 60/40 tra maggioranza e opposizione nel numero dei 70 consiglieri. L’ipotesi, infatti, è che tra Vendola e i 4 seggi assegnati all’Udc (che insieme ai 26 vinti dal Pdl rendono insicura la tenuta del centrosinistra) si apra un dialogo ben più intenso di quello sin qui mantenuto. Dialogo dal quale, portando a termine il processo di «allargamento» già iniziato dal presidente della Regione nel luglio scorso col «rimpastino» di governo, potrebbe scaturire un ingresso dei centristi nella nuova giunta Vendola. Un percorso, questo, tutto ipotetico – vista la candidatura in solitario della sconfitta Poli Bortone e i numerosi veti posti da Casini nei confronti di Vendola – ma non impossibile, soprattutto per la questione dei numeri della maggioranza. Percorso che potrebbe portare il più suffragato dei centristi, l’imprenditore di Modugno Peppino Longo, a sedersi tra i banchi del governo.
A farsi vivo, intanto, tra gli 8 direttamente interessati ad una soluzione della vicenda è il brindisino dell’Idv Lorenzo Caiolo, annunciando di aver «affidato mandato all’avvocato Giovanni Pesce di seguire la vicenda dell’assegnazione dei seggi in consiglio regionale. La quota aggiuntiva dei consiglieri, da 70 a 78, per garantire la governabilità è legittima – spiega l’avvocato, che ha difeso sino al Consiglio di Stato la lista Emma Bonino nel contenzioso nel Lazio sul ‘decreto salva liste” – nella misura in cui la legge regionale del 2005 non è stata impugnata e perciò è destinata a prevalere necessariamente sullo Statuto, adottato in precedenza. Poiché nessuno può disapplicare la legge regionale, la ripartizione dei seggi già fatta dall’ufficio centrale regionale è da ritenersi corretta». Nè devono preoccupare, sottolinea, i maggiori costi della politica, a fronte dei quali Vendola ha preannunciato una proposta di riduzione delle indennità per tutti i 78 onde non pesare sulle tasche dei cittadini: secondo l’avvocato, la governabilità garantisce maggiore speditezza decisionale e dunque riduce tempi e costi della burocrazia amministrativa. «Non so come andrà a finire la questione – dice Guglielmo Minervini (Pd) so solo che la politica era consapevole di questo esito e
per 5 anni, pur potendo intervenire sulla legge, ha evitato di farlo. Credo che questa legislatura debba cominciare con un impegno solenne: mettere mano alla legge elettorale portando il numero dei consiglieri a 60, come più volte concordemente ipotizzato da entrambi i poli. ‘Accanto a questa misura, vanno introdotto una serie di regole per il contenimento dei costi della politica. Questa è la parola alla quale, i cittadini pugliesi vorrebbero veder seguire fatti concreti, e non il solito gioco di melma fatto per 5 anni».