Menu Chiudi

Regione/ L’UDC: non entriamo nella giunta Vendola

Mai nella giunta Vendola, l’Udc resta terzo polo in Puglia come nel resto d’Italia. Dall’entourage del segretario nazionale Lorenzo Cesa arriva la linea, concordata con gli esponenti pugliesi a margine del consiglio nazionale che si è tenuto mercoledì scorso.  «L’ipotesi di un ingresso dell’Udc nella giunta Vendola è fuori dal mondo, siamo stati alternativi in questa campagna elettorale a Vendola e Palese – riferiscono fonti vicine a Cesa – e resteremo lì dove ci hanno posizionato i nostri elettori. il resto sono solo chiacchiere». Insomma, con 70 o 78 consiglieri alla Regione (il nodo sarà sciolto dalla Corte d’Appello regionale), con una maggioranza risicata o forte per Vendola, i centristi non cambiano rotta: non esiste alcuna disponibilità (come pure i «rumors» dei giorni scorsi facevano trapelare) ad entrare nel governo del presidente sul quale il leader Pier Ferdinando Casini si era espresso, con un no perentorio alla candidatura d’intesa col Pd, ben prima dell’esito delle urne. E se qualche pezzo, pur autorevole, del partito pugliese ci ha fatto un pensierino (il presidente della Provincia di Brindisi Massimo Ferrarese, apertamente schierato con Vendola già in campagna elettorale), dovrà ricredersi. «Rimaniamo coerenti con l’impostazione della campagna elettorale, abbiamo scelto una strada distinta dai due poli: entrambi – aggiunge Angelo Sanza, che oggi riunirà il coordinamento regionale del partito – pensavano di poter fare a meno del contributo dell’Udc e questa errata valutazione, in particolare del Pdl, ha consentito a Vendola di vincere molto nettamente il confronto elettorale. Non abbiamo ritenuto che ci fossero le condizioni per fare intese con Vendola ben prima del voto, mi sembrerebbe scorretto nei confronti degli elettori che hanno creduto nella scelta della terza via e nei confronti di quei candidati Udc che non sono stati eletti perché privati del premio di maggioranza, ritenerlo possibile ora».
I quattro neoconsiglieri, insomma, resteranno all’opposizione consiliare e sarà loro compito –
questa la linea dettata da Casini – valutare di volta in volta come schierarsi sui provvedimenti della nuova giunta, in linea con le scelte dell’Udc parlamentare. «Noi siamo all’opposizione, chi governa la Regione – sottolinea Sanza – sa quali sono le condizioni cui aspira l’Udc: se politiche sociali e quoziente familiare trovassero spazio nel programma del governo Vendola, noi rimarremo comunque fuori dalla giunta. Se dialogo con la maggioranza nascerà, sarà solo in termini consiliari, non certo di governo». Una grana non da poco per i Democratici pugliesi (o meglio, una parte di essi), che prima e dopo la vittoria di Vendola hanno continuato a sperare in un allargamento del centrosinistra all’Udc. Linea, questa, sconfessata sonoramente alle urne con la vittoria inequivocabile di Vendola, che ha gettato nell’angolo i disegni di D’Alema di un patto con Casini alternativo al leader di Sinistra Ecologia e Libertà. Oggi il segretario re-gionale Sergio Biasi riunirà la segreteria per individuare una linea da tenere nella direzione regionale, convocata venerdì alle 15,30. Diversi i nodi al pettine, dal caso di Michele Mazzarano (il neo-eletto consigliere regionale che aveva annunciato il ritiro dopo le accuse emerse dagli interrogatori di Tarantini sulla sanitopoli pugliese) all’analisi del voto in Puglia (con il forte astensionismo e la perdita di consensi per il Pd)fino alla stessa leadership del partito pugliese, con Michele Emiliano pronto a fare pressing su Vendola perché Biasi entri da assessore nella nuova giunta, onde riprendere le redini del Pd.
Non da meno il rapporto con gli alleati, a cominciare dai dipietristi. Pierfelice Zazzera, coordinatore regionale Idv, mette subito i punti sulle «i»_ «il suggerimento di Biasi di aprire la giunta regionale all’Udc appare quanto mai inopportuno. A Biasi vorrei ricordare che, se da un lato in Puglia l’Udc ha sostenuto la candidata del terzo polo Poli Bortone, in casi come il Lazio e la Calabria – sottolinea – i centristi hanno contribuito alla vittoria del centrodestra. Gli elettori di Vendola difficilmente comprenderebbero come, a urne chiuse, l’Udc possa entrare in giunta senza che questo strida con la proposta del centrosinistra pugliese di essere alternativo rispetto all’arroganza del governo di Berlusconi Fitto».