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Crisi in Puglia: calo del 35% per le esportazioni dell’agricoltura

La ripresa c’è, lenta e progressiva, ma non al Sud dove manca anche la fiducia di famiglie e imprese, motore fondamentale per riattivare i consumi. I dati peggiori si registrano proprio in Puglia e Lucania.  Ma l’andamento economico meridionale è a macchia di leopardo: per il manifatturiero ci sono timidi segnali di ripresa in Puglia ma non in Lucania. La Campania risale, un po’ meno fanno Abruzzo e Calabria, la Sicilia è stabile, Sardegna e Molise arrancano. Nelle costruzioni c’è un recupero solo in Puglia, Abruzzo, Molise e Sardegna. Nel rapporto Congiuntura Mezzogiorno realizzato da Isae-Obi-Srm (Istituto di studi e analisi economica, Osservatorio regionale Banche-Imprese, Studi e ricerche per il Mezzogiorno) e relativo al primo trimestre, si legge una ripresa non omogenea sul territorio nazionale: ci sono consistenti segni di recupero nel Nord Ovest (da 94,2 a 99,8), Nord Est (da 88,9 a 93,6) e al Centro (da 86,6 a 91,7). Nel Mezzogiorno, invece, l’indicatore scende bruscamente passando da 86,6 a 77,9 e riportandosi in prossimità dei valori del 2° trimestre 2009. A determinare tali differenze contribuisce soprattutto il diverso andamento dei servizi: la fiducia crolla di quasi 10 punti al Sud (da -0,7 a -10,6) mostrando invece consistenti segni di ripresa sia al Nord (da -7 a +6,2 nel Nord Ovest e da -0,3 a 1,2 nel Nord Est) sia al Centro (da -7,2 a -0,9). Più omogenei risultano gli andamenti della fiducia delle imprese manifatturiere e dei consumatori, con un recupero diffuso con simile intensità a tutto il territorio nazionale, nel primo caso, ed un nuovo calo, sempre diffuso in modo omogeneo sul territorio, nel secondo. Un’altra indagine “conforta” parzialmente il sistema economico regionale. Dalla fine del 2009 si intravedono i primi timidi segnali di uscita dalla difficile fase congiunturale dell’economia pugliese. A rilevarlo è l’indicatore nazionale di attività economica UniCredit-RegiosS (analisi delle economie regionali e locali in Italia) presentato a Bologna. “La crisi, con la sua irruenza, non ha risparmiato la Puglia, che ne risente ancora, soprattutto nel mercato del lavoro e che vede dei miglioramenti, a partire dal 2° trimestre 2009, solo per il suo principale settore di specializzazione: l’agricoltura”. Il commercio estero registra tuttavia forti cali nell’export agricolo, fino a toccare quasi il -35% su base annua, nel 3° trimestre 2009, risentendo della fortissima riduzione della domanda estera. La diminuzione delle esportazioni c’è anche nel terzo settore: i dati sui trasporti aerei e marittimi delle merci, evidenziano maggiori flussi in entrata che in uscita. In aumento il trasporto aeroportuale passeggeri, dovuto ai recenti collegamenti nazionali e internazionali low cost. La nati-mortalità delle imprese registra una contrazione del tasso di sviluppo delle imprese nei due principali settori produttivi, agricoltura e costruzioni. Barbara Minafra Il Rapporto evidenzia in questo numero: All’inizio del 2010 prosegue in Europa la fase di recupero della fiducia di famiglie e imprese: complessivamente, l’indicatore di Clima Economico elaborato dalla Commissione Europea e riferito all’intera area UE sale a 98,1 da 92,2 del periodo precedente, avvicinandosi ai livelli registrati nel secondo trimestre del 2008. Il recupero riguarda tutti i principali settori produttivi e continua ad essere particolarmente intenso nel comparto industriale e nei servizi di mercato; in questo trimestre tuttavia l’ottimismo sembra iniziare ad estendersi anche al settore del commercio e, in misura minore, a quello delle costruzioni. Risale infine di un punto anche la fiducia dei consumatori europei, che continuano tuttavia ad essere prudenti circa le prospettive a breve termine dell’economia continentale e della propria famiglia. Anche in Italia il Clima Economico progredisce sensibilmente e tocca quota 97,4 (da 94,1), portandosi in questo caso sui massimi dalla prima metà del 2008. Nel nostro paese, la risalita è dovuta principalmente al buon andamento del settore del commercio, con crescite più moderate nei servizi, nell’industria e nelle costruzioni. In controtendenza con il dato europeo, poi, torna a scendere dopo 5 trimestri di crescita ininterrotta la fiducia dei consumatori (da 112,7 a 108,5) che si riporta al di sotto dei valori del terzo trimestre dello scorso anno. Il calo del clima economico nel Sud è essenzialmente dovuto al settore dei servizi, per il quale al momento non è disponibile un dettaglio regionale. Di conseguenza, il calo registrato dal clima economico nel Mezzogiorno si diffonde