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Vendola ha “mani libere”. E per la nuova Giunta pensa a Turco e Bonino

Mani libere nelle scelte (visto il risultato elettorale) e, dunque, profilo alto, anzi altissimo, perché la nuova giunta regionale sia il traghetto con cui sbarcare, da qui al 2013 quando ci saranno le politiche, su nuovi lidi. Nichi Vendola tornerà domani dalle ferie all’estero con una convinzione: i partiti, questa volta, dovranno fare un passo indietro e per loro parlerà l’esito delle urne. Una vittoria inequivocabile, la sua, non solo sul centrodestra ma anche su quel centrosinistra (Pd in testa) che voleva disarcionarlo. Pochi potranno fare rivendicazioni, il governatore – scandiscono dal suo entourage – eserciterà fino in fondo tutte le sue prerogative. Le trattative, ovviamente, ci saranno eccome, ma i leader (da D’Alema-Bersani per il Pd a Di Pietro per l’Idv) dovranno fare i conti con una Puglia nuova, unico baluardo (con la Basilicata) del centrosinistra nel Mezzogiorno.

Da domani a sabato, dunque, ridda di incontri romani per Nichi. Lunedì, poi, cominceranno le consultazioni a livello locale, onde comporre il quadro del nuovo governo non appena sarà chiarita dalla Corte d’Appello – con la proclamazione – anche la compagine del consiglio regionale. Se, infatti, i consiglieri saranno 70, il numero degli assessori (la cui quota è prevista dallo Statuto pari ad un quinto dell’assise) saranno 14, ma se il «premio di governabilità » venisse confermato (78 consiglieri) la quota di governo salirebbe a 15.

I contatti, in realtà, sono già partiti e attorno all’idea di governo che Vendola intende progettare per i prossimi 5 anni ruotano nomi di peso della politica nazionale. Voci romane, infatti, vedrebbero l’ex ministro della Salute del governo Prodi, Livia Turco, tra le personalità più ambite dal governatore per rilanciare i settori della Sanità e dei Servizi sociali. Ma si parla anche della candidata governatrice del Lazio Emma Bonino, già ministro del Commercio estero con Prodi, per la Cultura e il Mediterraneo, tema chiave già nei primi cinque anni della giunta Vendola affidato all’uscente Silvia Godelli.

Nomi che circolano non certo per caso. La Turco, infatti, da ministro è stata assai vicino alle scelte compiute dalla giunta Vendola e dall’allora assessore (oggi senatore Pd) Alberto Tedesco, sia sul piano dei principi (la de-ospedalizzazione a favore della medicina del territorio) sia su quello degli atti (con lei fu elaborato il progetto del «Gaslini del Sud», ovvero la trasformazione del Giovanni XXIII in un centro di riferimento per le cure pediatriche dei Balcani).

La Bonino, a sua volta, ha affiancato numerose iniziative imprenditoriali all’estero della Puglia e, soprattutto, ha avuto da Vendola nella recente campagna elettorale per il Lazio più sostegno (forse) di quanto ne abbia manifestato lo stesso Pd che la candidava. L’alto profilo della nuova giunta, con il loro ingresso e la conferma dell’economista Gianfranco Viesti all’assessorato per il Sud, ci starebbe tutto.

Ma alla qualità Vendola, dicono i bene informati, intende abbinare una discontinuità, sia nell’assegnazione delle deleghe che nel fattore generazionale. Nel primo caso, dunque, la vicepresidenza (sinora assegnata al Pd salentino e associata allo Sviluppo economico) potrebbe essere affidata alla foggiana Elena Gentile, vendoliana di ferro del Pd così come lo è stato Guglielmo Minervini (che verrebbe confermato alla Trasparenza).

La «rosa» del Pd potrebbe fermarsi, poi, all’ingresso nei Trasporti di Antonio Decaro (il giovane assessore della giunta Emiliano) e alla conferma di Michele Pelillo al Bilancio o di Fabiano Amati alle Opere pubbliche. A quest’ultimo potrebbe affiancarsi (per il fattore generazionale) un altro giovane della politica, il coordinatore di Sel Nicola Fratoianni (al posto di Michele Losappio).

Quindi le scelte «politiche» e quelle «tecniche». Nelle prime si annovera l’assessorato da affidare all’Idv e quello che Nichi intende assegnare alla Federazione della Sinistra (Prc-Pdci-Verdi) non entrata in consiglio (si cercherà una donna). Ma in quest’ottica vanno viste anche possibili intese con l’Udc, allontanatosi dalla candidata Poli Bortone: non è da escludere, nel giro di consultazioni romane di Nichi, un confronto con Casini.

Quindi i candidati di Sel e Puglia per Vendola: a fronte della conferma di Dario Stefàno, si ragiona ancora se l’uscente Onofrio Introna resti o, costituendo il gruppo dei Socialisti con i ri-eletti Lonigro e Pellegrino faccia il capogruppo, lasciando all’assessore uscente Mario Loizzo (Pd), sostituito con Decaro, la presidenza del consiglio regionale. Le scelte tecniche, invece, vedrebbero confermare Tommaso Fiore e Angela Barbanente.

BEPI MARTELLOTTA