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Regione Puglia Nichi al lavoro per la Giunta

Dell’esito elettorale, tranne la vittoria del centrosinistra, ancora non c’è certezza e solo in settimana – se tutto va bene – si potrà avere un responso dalla Corte d’Appello con la proclamazione del presidente. Ecco perché Nichi Vendola, che rientra oggi a sedersi sulla poltrona riconquistata della presidenza della Regione, dovrà avviare le sue consultazioni con i partiti per la formazione della nuova giunta «al buio». Un’anomalia non da poco per diversi motivi: in caso di consiglio a 78 il numero degli assessori potrebbe salire a 15 e, comunque, sarebbero da considerare equilibri diversi nel rapporto maggioranza-opposizione, tali da poter rendere meno utile un allargamento politico all’Udc, ago della bilancia nelle proporzioni dei seggi soprattutto se il numero viene «fermato» ai 70.
Unica certezza, dunque, è che Vendola intende procedere in autonomia: ai partiti che busseranno da oggi alla sua porta chiederà di accompagnarlo nella nuova strategia di governo, non di condizionarlo sulla base del manuale Cencelli. Strategia che, sia negli uomini che nelle deleghe da affidare ai nuovi assessori, non intende fermarsi ai confini pugliesi, ma proiettare la Puglia e il suo governatore nella sfida ben più grande – più volte rilanciata dal presidente – di una rinascita del centrosinistra nella sfida al berlusconismo del centrodestra.

Qualche intoppo questo ritardo nell’avvio della giunta e nella formazione dell’assise regionale lo sta già creando. È stata, infatti, già convocata per giovedì prossimo una riunione della Conferenza delle Regioni, la prima dopo le elezioni: all’ordine del giorno ci sono il federalismo demaniale e comunicazioni sull’edilizia scolastica, punti da discutere urgentemente, a quanto si apprende da fonti delle Regioni, e per questo non rinviabili all’insediamento di tutti gli esecutivi.

Molte le Regioni dove il neo-eletto presidente ha già notificato la sua giunta, solo Lombardia e Puglia sarebbero indietro nella tabella di marcia. Alla riunione di giovedì, dunque, Vendola non potrà che farsi rappresentare dagli assessori regionali uscenti, in carica sino a quando non saranno formalmente confermati o sostituiti. Si attenderà invece l’entrata in carica dei governatori e, probabilmente, anche quella delle giunte mancanti all’appello per riunire la Conferenza dei governatori per l’elezione del presidente che guiderà la Conferenza delle Regioni nel prossimo mandato, raccogliendo il testimone di Vasco Errani. Anche se, in base al regolamento, la prima Conferenza con i neo-presidenti potrebbe avvenire anche senza che abbiano già formato e presentato le loro giunte, appare più probabile che i governatori decidano di riunirsi solo una volta nominate le loro squadre di governo onde eleggere chi dovrà rappresentarle nel confronto, per nulla «rose e fiori» vista la vicenda dei Fas, con il governo.

Non solo, solo con le giunte già insediate i presidenti avranno la possibilità di sedersi intorno a un tavolo discutendo anche delle deleghe e degli incarichi in seno alle diverse Commissioni tematiche con cui è organizzato il lavoro della Conferenza. Vendola, comunque, non si limiterà a rivendicare autonomia per la formazione della sua squadra. Di certo questa tornata elettorale ha manifestato, più delle precedenti, la discesa in campo degli imprenditori. E il clima di «affari» che ha già investito le istituzioni politiche della Puglia con le vicende giudiziarie di certo lo indurrà a tenere lontana, più del passato, la sua nuova giunta da possibili conflitti d’interesse. A costo di dover fare «strappi» con gli alleati.

BEPI MARTELLOTTA