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Vendola/ “Io candidato premier? Sono già governatore Puglia”

«Io sono governatore neoeletto di una regione importante». Così Nichi Vendola ha risposto ai cronisti che gli domandavano se egli possa essere considerato un candidato alla premiership per il centrosinistra. «Io faccio una battaglia – ha detto dopo aver firmato il referendum sulla ripubblicizzazione dell’acqua – perchè nel centrosinistra si apra una piattaforma, una discussione più larga dei recinti dei partiti del centrosinistra e mi batto perchè questa discussione avvenga con il metodo delle primarie, che è sostanza». «Il centrosinistra – ha aggiunto – deve riprendere il colloquio con le associazioni, i movimenti; l’alternativa infatti non può essere sequestrata entro il recinto del ceto politico. Come diceva il Papa, Giovanni Paolo II, non bisogna avere paura. C’è in giro tanta sofferenza occultata, che non fa capolino nel dibattito della politica. Ed è con quella che bisogna riprendere a dialogare».

ORE 13.11 – VENDOLA: SU PRIMARIE CONTORSIONISMO DI D’ALEMA
«Sono contorsionismi politicisti, espressione di una cultura politica che non fa i conti con le dimensioni della propria sconfitta». Così il governatore della Puglia e leader di Sinistra-Ecologia-Libertà, Nichi Vendola, commenta l’intervista di Massimo D’Alema al Corriere della Sera in cui si afferma che il candidato premier del centrosinistra potrà essere scelto con le primarie solo se sono d’accordo tutti i partiti.

«Il Pd – ha affermato Vendola – è arroccato nel Palazzo, e la sua offerta politica risulta criptica e verticistica. Le primarie – ha proseguito – sono sempre una riappropriazione della politica da parte dei cittadini e mi domando come mai il Pd non capisca che in un clima di passività la sinistra perde, mentre vince quando c’è questa riappropriazione».

Per quanto riguarda poi un incontro con il segretario del Pd, Bersani, Vendola ha confermato che ci sarà: «penso che ci vedremo – ha affermato – ma per dirci cose sensate. Io non capisco di che parla il Pd, non capisco il suo congresso, non capisco le sue contorsioni. Capisco quello che dice il Pdl ma non capisco quello che dice il Pd. Per esempio quando il Pd raccoglie le firme per il referendum sull’acqua ma non partecipa alla campagna fa una politica cicisbea».

ORE 13.22 – VENDOLA: SU FINI PD IN STATO CONFUSIONALE
Il dibattito interno al Pd sul rapporto con Gianfranco Fini «è espressione dello stato confusionale della leadership» dei Democratici. Lo ha detto Nichi Vendola, a margine della sua firma del referendum sulla ripubblicizzazione dell’acqua. «In questo modo – ha osservato Vendola – si fa danno a Fini, perchè lo si coopta come quinta colonna del centrosinistra».

Secondo Vendola il presidente della Camera «è il leader di una destra ultraliberista ma con tratti di tolleranza ed europeisti. Sono contento che a destra ci sia anche un leader con questi tratti, ma Fini è sempre un leader di destra». Vendola è stato critico anche sulle modalità del dibattito entro il Pd a proposito del coinvolgimento dell’Udc in una possibile alleanza: «si parli anche della questiona sociale, oltre che di quella democratica. Quando è chiaro il proprio orizzonte puoi interloquire anche con i moderati e io sono favorevole; ma se non è chiaro, di che si interloquisce?».

ORE 19:55 – MIGLIAVACCA (PD), NON SAPPIAMO CHE FILM STIA VEDENDO VENDOLA
L’accusa lanciata da nichi vendola di un «Pd arroccato nel Palazzo con un’offerta politica criptica e verticistica» a far arrabbiare i piani alti del partito. «Non sappiamo quale film stia vedendo Nichi Vendola. Consigliamo al presidente della Regione di avere più rispetto per la verità dei fatti e per il principale partito della coalizione di governo in Puglia», reagisce Maurizio Migliavacca. Uno scontro nonostante, di primo mattino, Bersani avesse riconosciuto lo spessore da leader di Vendola, le sue capacità amministrative, sostenendo che «può dare un contributo forte per l’alternativa».
Al centro dei pensieri del leader Pd, che non esclude neanche una sua candidatura, in questo momento non ci sono nè aspiranti premier nè alleanze: «Non mi metterei ora a fare tatticismi perchè in questo momento bisogna dare il senso della prospettiva e noi stiamo lavorando al Progetto Italia per decidere una piattaforma intorno alla quale si confronteranno le alleanze».