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Vieste/ Clemente (Pd): “La politiche delle entrate si basa su poste virtuali, come al solito”

Il bilancio di previsione, e le relative variazioni (dette di bilancio), costituiscono l’azione politica del Comune, di competenza esclusiva del Consiglio Comunale, con la quale dovrebbero essere realizzate le linee programmatiche (se esistenti). Infatti, la destinazione delle risorse ai servizi sociali, piuttosto che all’ambiente, o ad un altro settore,  costituisce l’azione politica. Quindi, il bilancio di previsione, non è un atto tecnico, bensì politico (il più importante). Pertanto, quando si segnalano anomalie e/o violazioni di legge relative al bilancio, si parla di politica e non di tecnica contabile, in quanto la mancata osservanza del principio del “buon padre di famiglia” e delle leggi esprime la volontà politica di non permettere al Consiglio Comunale di pronunciarsi sull’indirizzo politico della nostra città.
     In sede di discussione dei bilanci approvati dalla maggioranza in questi quattro anni di gestione ho segnalato, tra l’altro, le seguenti problematiche:
– assenza di una programmazione e di un politica di bilancio.
Il modello di gestione perseguito dalla Giunta è stato quello di proseguire con le stesse politiche dell’Amministrazione Spina Diana, senza alcuna nuova idea o strategia.
– utilizzo esasperato dell’anticipazione di cassa, che ha comportato un onere nel quadriennio di circa euro 50.000. Il costo è di modesto importo se rapportato alle anticipazioni erogate, in quanto prima di fare ricorso ad esse il Comune utilizza i fondi vincolati per opere pubbliche incassati da altri Enti;
– eccessivo ricorso all’indebitamento. Infatti, quasi tutti i nuovi investimenti sono stati coperti con il ricorso a mutui, ed addirittura si é fatto ricorso ai mutui anche per la copertura della spesa corrente. Inoltre, occorre impiegare i contributi per permessi di costruire per la spesa di investimento e non per quella corrente. Nel 2010 a fronte entrate per permessi di costruire pari ad euro 820.000, sono previsti investimenti per soli euro 189.000 (euro 631.000 sono destinati a spesa corrente); le nuove opere pubbliche trovano copertura nella vendita del “Cinema Adriatico” (euro 1.683.790), da dismissione di proprietà comunali (euro 300.000) da trasferimenti di capitale dalla Regione Puglia (euro 32.761.825), da mutui (euro 867.444) e da finanziamenti di privati (euro 3.300.000).
Le opere pubbliche hanno registrato – nel quadriennio – un tasso di realizzazione rispetto al bilancio di previsione dal 5 al 15%.
– i bilanci di previsione si basano su entrate virtuali. Già dal 31 luglio 2006 ho segnalato che:
“Tant’è che molte opere saranno realizzate con i proventi della vendita dei cespiti del "Cinema Adriatico", che senz’altro non saranno sufficienti a tale scopo. Mi riferisco alla delibera di C.C. n. 15/2006 del 29 marzo 2006, che prevede l’impiego di tali proventi (euro 2.700.000) per la realizzazione delle seguenti opere: 1) arredo "Adriatico"; 2) realizzazione piscina coperta; 3) costruzione del primo lotto della Strada di Piano zona Sud; 4) lavori di completamento Porto Turistico; 5) eventuali debiti fuori bilancio.
A tal proposito, le mie preoccupazioni sono confermate dalla delibera di C.C. n. 27/2006 dell’11 aprile 2006, con la quale sono state approvate le variazioni al bilancio di previsione 2006 (per opere da realizzare nel 2006) collegate alla vendita degli immobili innanzi citati, che non avverrà senz’altro prima del 2007. Inoltre, detta delibera, tra l’altro, viola il patto di stabilità ed e’ stata adottata nonostante il parere sfavorevole del dirigente e del collegio dei revisori dei conti.”
Il tempo trascorso dal 31 luglio 2006 e l’incapacità della Giunta confermano le mie preoccupazioni.
Importi stanziati per la vendita del “Cinema Adriatico”: 2006 euro zero; 2007 euro 2.820.430,73; 2008 euro 2.820.430,73; 2009 euro 2.548.534,79; 2010 euro 2.365.335,02.
– affidamento all’Associazione Agenda di servizi che dovevano essere affidati con gara di appalto. Importi spesi: 2006 euro 30.000,00; 2007 euro 22.302,00.
– riduzione della spesa sociale con conseguente peggioramento della qualità della vita delle fasce deboli della popolazione
Importi stanziati: 2006 euro 1.204.006,02; 2007 euro 1.283.418,37; 2008 euro 984.897,31; 2009 euro 1.062.081,12; 2010 euro 961.795,03.
– ricorso alle variazioni di bilancio senza alcuna delibera di giunta o di consiglio.
– scarsa attenzione alla redazione dei bilanci. Già nella redazione del Conto Patrimonio dell’esercizio 2005 non é stato osservato l’obbligo di rappresentare in modo completo, veritiero e corretto le poste contabili. Infatti, nella voce Partecipazioni in imprese controllate delle Immobilizzazioni finanziarie non era riportata la partecipazione nella società Aurora – Porto Turistico di Vieste S.p.A., di oltre dieci milioni di euro.”
La Partecipazione relativa al Porto Turistico è stata inserita nel Rendiconto 2006 a seguito del mio intervento.
– assenza di spese certe nei bilanci.
Mi riferisco ad esempio alle spese per il completamento del Porto Turistico, a quelle legali, a forniture di beni e servizi, ecc. Ad esempio le spese relative al Porto Turistico già esistenti al 2006, sono state inserite solo con il Bilancio di previsione 2008, a seguito delle mie segnalazioni.
Anche per quest’anno l’architettura del bilancio poggia sulla vendita del Cinema Adriatico e di la dovrebbe partire tutto. L’amministrazione non vende l’immobile, e pertanto non si fa niente.
Quale attendibilità può avere un bilancio di previsione che disattende i più elementari principi contabili e le indicazioni dei consiglieri comunali? E quale affidabilità può avere una maggioranza che decide le sorti della nostra città senza verificare operazioni di gestione di primaria importanza?
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Ma veniamo alla programmazione del 2010.

La politiche delle entrate si basa su poste virtuali, come al solito.

La politica delle spese va rettificata almeno per le seguenti poste:
– spese legali. Non possiamo spendere circa euro 80.000 annui, avendo un legale nella pianta organica del Comune. L’importo stanziato nell’anno 2010 è di euro 43.000 (nel quadriennio 2007-2010 euro 278.000). A detti importi vanno aggiunti gli importi per transazioni con legali pari a circa euro 400.000 nel triennio 2007-2009;
– transazioni. Nel triennio 2007-2009 sono state riportate in bilancio transazioni per oltre un milione di euro. La strategia è quella di inserire nelle transazioni spese relative agli esercizi precedenti, che costituiscono debiti fuori bilancio e/o prestazioni legali senza il passaggio in Consiglio;
– restituzione fondi alla Regione per il Porto Turistico: copertura finanziaria immediata e non con  i fondi rivenienti dalla vendita del Cinema Adriatico;
– variante al PRG del Porto e compartecipazione al PUG: copertura finanziaria immediata e non con  i fondi rivenienti dalla vendita del Cinema Adriatico;
– verifica dei fondi erogati alla GEMA per i recuperi di evasione. Sono stati stanziati in bilancio nel triennio 2008-2010 circa euro 700 mila a fronte di entrate corrispondenti di circa euro 1.700 mila. I miei precedenti interventi confermano l’assurdità dell’operazione:
BILANCIO 2008
Si stanno pagando cifre esorbitanti (28% più IVA per quanto riguarda l’ICI e la TARSU, mentre era stato previsto il 38% più IVA per i servizi annullati) per una attività che si occupa solo di far partire degli avvisi standardizzati che potevano essere fatti tranquillamente dagli uffici comunali. Dagli avvisi sono scaturite numerose procedure di contenzioso che creeranno molti costi per il Comune e che non vengono seguite dalla GEMA, per cui non vedo il beneficio per il Comune a fronte del pagamento di laute provvigioni, pari ad un terzo delle entrate derivanti dagli avvisi emessi dal comune.
Non condivido assolutamente come viene gestito e come funziona il servizio.
Incassare un milione di euro con una procedura automatica e spenderne 330, creando ulteriori spese per le procedure legali che non vengono seguite, non credo sia un affare per il Comune e penso, invece, che siano soldi buttati dalla finestra e che potrebbero essere utilizzati per altre iniziative.
BILANCIO 2009
Io ho contestato la convenzione con la GEMA ed il relativo onere perché non si sta facendo altro che riproporre una strategia posta in essere dal Comune di Vieste diversi anni fa. Molti di voi erano amministratori quando il responsabile del servizio tributi (un funzionario di San Giovanni Rotondo) creò una banca dati degli immobili comunali soggetti ad ICI e TARSU ed un software grazie al quale furono licenziati una raffica di avvisi di accertamento che furono bloccati dall’amministrazione.
Quello che sta facendo la GEMA poteva essere fatto tranquillamente dall’ufficio tributi. L’affidamento dell’incarico alla GEMA, senza gara di appalto del servizio, crea prima di tutto un conflitto di interessi (più si accerta e più si incassa), in quanto indipendentemente dalla bontà dell’accertamento vi è un interesse ad incassare delle somme per far maturare il compenso. Inoltre, dovrebbe essere collegato all’attività di assistenza legale relativa agli avvisi di accertamento. Ciò non viene fatto in quanto le istanze di accertamento con adesione non vengono accettate, per diversi ricorsi non si è proceduto alla costituzione in giudizio, si registra una disparità di trattamento nel trattare le pratiche (chiudendo un occhio) di alcuni cittadini.
Alla luce di tutto ciò non capisco come si può pagare il 33% per l’affidamento di questo tipo di attività, perché ripeto la banca dati la possiamo fare noi e non sprecare il 33% inutilmente. Se ci fossimo trovati di fronte ad una attività di accertamento difficile con una assistenza tecnico-legale complessa si poteva prevedere anche il pagamento di un compenso maggiore. Nel nostro caso, però, non capisco la motivazione alla base della procedura attivata.
Il 33% di quattro milioni di euro (previsione dell’affidamento del servizio) è pari ad oltre un milione e trecentomila euro. Con queste entrate si sarebbero potute attivare delle serie politiche di miglioramento della qualità della vita della nostra città, in tutti i settori.
– mercato coperto. Ultimazione dell’opera, già prevista nel 2009, stornata a seguito delle vicende della Mancina. Ciò ci permette di risparmiare i canoni di locazione pagati per la GEMA, Collocamento, ecc.;
– TARSU. Riduzione della tariffa. Nel calcolo del costo da ripartire è inserita la spesa per il canone di gestione della discarica (non inerente), mentre nelle entrate sono previsti recuperi da evasione. Ciò comporta la riduzione della spesa del servizio di non meno di euro 500 mila con una riduzione della tariffa di circa il 15%;
– piscina comunale: avviare azione di risarcimento – con successiva iscrizione in bilancio – dei danni subiti dalla mancata realizzazione dell’opera.
– spesa sociale: aumento.
Anche in questo caso mi riporto ad un precedente intervento (BILANCIO 2008)
Stiamo vivendo nel pieno della crisi economica, ma il bilancio prevede una drastica riduzione della spesa sociale. Questa è una grave responsabilità che vi state assumendo; forse non ve ne rendete conto per non essere in mezzo alla gente. La crisi si registra anche nella nostra città con un incremento della disoccupazione e delle gravi difficoltà in cui vivono i nostri concittadini. Nonostante ciò manca completamente in bilancio un aiuto a queste famiglie. Mi sarei aspettato l’accoglimento della mia proposta fatta con la discussione dei servizi a domanda individuale, ovvero, destinare una cifra ragionevole, anche inferiore ai cinquantamila euro, a sostegno delle rette degli asili nido ed ai canoni di affitto.

                                       

Mauro Clemente
Consigliere Comunale e
Segretario del PD – Vieste –