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Record a Brindisi:consiglieri e sindaco costano 52 euro ad ogni cittadino

Oltre 500mila euro l’anno finiscono nelle tasche dei consiglieri comunali impegnati nelle commissioni. Una cifra di tutto rispetto che però la politica dovrebbe valutare con maggiore attenzione e oculatezza. mensili. «Un recente articolo apparso sul “Sole 24 ore” segnala – sostiene Slvatore Valentino, capogruppo dei Democratici e Repubblicani al Comune di Brindisi – come nel 2008 su 110 città capoluogo italiane, Brindisi sia risultata la decima in assoluto e prima tra tutte in Puglia per quanto attiene ai costi della politica».  «Risulta infatti – aggiunge Valentino – che per mantenere con stipendi e gettoni sindaco, assessori e consiglieri comunali ogni brindisino spende 52 euro l’anno con un esborso per la collettività prossimo ai 5 milioni di euro per anno. Per gli stessi capitoli di spesa Lecce spende circa il 35% in meno (34 euro a cittadino) e Foggia addirittura il 65% in meno (18 euro a testa).

E allora quale è la proposto dei Democratici e Repubblicani per contenere entro limiti…. accettabili tale spesa?

«Non conosciamo nei dettagli – spiega Valentino -i costi relativi agli stipendi ed ai gettoni del sindaco e degli assessori. Conosciamo invece i costi dei gettoni dei consiglieri che ammontano a 36,15 euro lorde a seduta. Un primo risparmio potrebbe derivare a nostro giudizio dall’applicazione di un recente pronunciamento della Corte dei Conti che nega alla conferenza dei capigruppo il riconoscimento del “gettone di presenza”.

Un secondo e più sostanzioso risparmio potrebbe avvenire invece accorpando gli orari delle commissioni consiliari che, anziché essere effettuate per solo un ora al giorno in due giorni diversi della settimana, potrebbero essere effettuate in un’unica “tranche” di 2 ore. Facendo dei conti rapidi le 12 commissioni composte da 10 componenti cadauna (il cui gettone lordo è di 36,15 euro a seduta) costano mensilmente circa 40.000 euro ed annualmente poco più di 500.000 euro».

Quali vantaggi si otterrebbero?

 Ecco le valutazioni del gruppo consiliare diretto da Valentino: «Accorpare in un’unica seduta settimanale le commissioni avrebbe il vantaggio di far risparmiare annualmente circa 250.000 euro alle casse comunali senza che a nostro giudizio il dibattito politico ne venga sensibilmente inficiato. Va però segnalato che la spesa per le “Commissioni Consiliari Permanenti” non supera il 15% del totale del costo della politica locale che sempre a dar fede al “Sole 24 ore” ammonterebbe a quasi 5 milioni di euro per anno».

«Siamo perciò convinti che, con un po’ di buona volontà – conclude Valentino – analoghi e più sostanziosi risparmi si potrebbero ottenere gestendo con una maggiore oculatezza i costi per il funzionamento della giunta comunale. Sarebbe un bel segnale per la cittadinanza percepire che la classe politica cittadina si adegua alla difficile contingenza economica nazionale e locale rinunciando a parte dei propri privilegi. Auspichiamo pertanto una maggiore sobrietà ed oculatezza nella spesa per la politica che consenta alla nostra città di rientrare quanto meno nella media nazionale senza distinguersi questa volta in negativo. Attendiamo risposte in tal senso dal nostro sindaco che se interverrà con il piglio e l’autorevolezza mostrata in recenti battaglie (magari un pizzico in più di lucidità ed organizzazione) potrà elencare anche questo dato tra i successi ottenuti durante il suo secondo mandato».