Menu Chiudi

La Regione, Cofidi e BPM vogliono investire sul Gargano. Puntando su giovani e qualità

Sviluppo, servizi e un Centro congressi gli obiettivi. Di Bari: crediamo nel territorio. “Nuove opportunità per piccole e medie imprese se ne è discusso all’IPSSAR di Vieste.

 

Una vagonata di milioni di euro è pronta a partire da Bari. Destinazione: settore terziario pugliese. Ma saprà e vorrà la Capitanata far fermare questo treno dalle proprie parti? Proprio la qualità del ceto imprenditoriale locale è stato oggetto di un approfondimento che l’Attacco ha fatto con tre esperti del settore bancario nell’ambito dell’incontro “Nuove opportunità per le piccole e medie imprese”, svoltosi venerdì all’Istituto E. Mattei di Vieste. Il quadro non è edificante, ma c’è speranza di recuperare terreno attraverso gli interventi previsti dal POR FESR 2007-2013 Azione 6.1.6. messi in campo dalla Regione Puglia per sostenere l’accesso al credito al fine di capitalizzare l’azienda, fare un’operazione di riequilibrio finanziario, ristrutturare, ammodernare ed ampliare la propria attività. Tra le principali criticità emerge la mancanza di un anello di connessione tra Enti e settore produttivo. “C’è una difficoltà, quella di veicolare le informazioni alla base — spiega Roberto Maresca, Responsabile della Cofidi Commercianti di Capitanata-. Per questo nasce il protocollo d’intesa tra Comuni e Cofidi Confcommercio Foggia e banche, con quest’ultime che intendono supportare le iniziative private. Il grande problema è dato dal fatto che gli imprenditori non conoscono le informazioni o sono riluttanti nei confronti dell’aiuto agevolato. Questa situazione è figlia di deludenti condizioni del recente passato; ma stavolta la Regione mette sul piatto 200 milioni di euro: 50 per il turismo, altrettanti per il commercio e 100 per le Pmi”. Maresca illustra il modus operandi dell’operazione. “Dal Gargano ci aspettiamo una grande risposta. Tra i nostri intenti c’è anche quello di creare un centro congressi a Vieste o a San Giovanni Rotondo — prosegue -. Occorre creare un sistema integrato comprensivo dei segmenti religioso, balneare e naturalistico. Per fare ciò anche la politica deve entrare in questo sistema perché è essa che detta le priorità. La Capitanata non può essere più penalizzata dalla mancanza di uno specifico peso politico. Per battere gli altri territori pugliesi bisogna mettersi assieme e remare dalla stessa parte. E’ d’obbligo spingere tutti assieme su un unico progetto. «La Capitanata ha a disposizione l’unico Cofidi riconosciuto dalla Regione Puglia a nord di Bari e sinora in pochi hanno risposto all’appello, mentre molto interesse e richieste si stanno registrando dall’area barese. Bisogna svegliarsi immediatamente e rimboccarsi le maniche, altrimenti ci ritroveremo nuovamente con le mani vuote e ci lamenteremo di essere i figliastri della Regione Puglia. Occorrono intraprendenza e determinazione”. Il Responsabile della Cofidi Commercianti dà la propria interpretazione sull’evoluzione prossima ventura della Capitanata. “Per auspicare allo sviluppo vero non si può far altro che tutelare le coste e i numeri del Gargano. In particolare questo territorio ha bisogno di qualificare l’offerta turistica e i servizi (piste ciclabili, parco giochi ecc) dei quali è carente — conclude-. Si deve assolutamente crescere il modo di fare impresa. Le aziende hanno bisogno di slanciarsi nel management e i passaggi generazionali in atto aiuteranno. E’ fuor di dubbio che la Capitanata deve spingere forte sulla centralità del Gargano come fattore di sviluppo economico. Discorso molto diverso per i Monti Dauni, le cui imprese hanno bisogno di essere assistite nelle proprie richieste per riuscire a sopravvivere in un contesto socio- economico difficoltoso”. Snodo cruciale è il rapporto banca imprenditore. Un visto da vicino di questa situazione lo fornisce Giuseppe Tommaiuolo direttore della filiale di Vieste della Banca Popolare di Milano. “I più grossi. problemi sono quelli dell’accesso al credito. A volte questa difficoltà può compromettere lo svolgimento dell’attività imprenditoriale — aggiunge-. Mai come in questo momento gli imprenditori sono alla ricerca di liquidità per completare i propri investimenti e per la prima volta questa iniziativa di Cofidi spalanca le porte al credito. Manca l’informazione sulle opportunità. L’imprenditore si limita a rivolgersi al proprio commercialista. Proprio a quest’ultimi sono attribuibili la maggior parte delle colpe: Non si è ancora entrati nell’ordine di idee che prima di andare in banca bisogna preparare bilanci equilibrati”. Tommaiuolo fotografa la classe imprenditoriale viestana. “In questi mesi ho visionato documentazioni incredibili. Non si comprende che la banca non può sostituirsi all’imprenditore 100%. Noi siamo solo un supporto e non i proprietari dell’azienda — sottolinea-. La colpa è dei consulenti che hanno una mentalità arretrata basata sull’assistenzialismo. La maggior parte delle iniziative ha problemi di struttura di bilancio, ossia si basano sui mezzi di terzi e non propri. Alla luce di tutto ciò, questa operazione di Cofidi è utile per ricapitalizzare l’impresa facendo emergere il denaro proprio. Un’azienda per sopravvivere a questa fase di crisi ha bisogno dei mezzi propri. A Vieste c’è un problema di fondo. Il 90% del parterre non è annoverabile nella categoria degli imprenditori veri. La dimostrazione è che si continua ad investire nella costruzione di strutture ricettive e loro ristrutturazioni piuttosto che nei servizi. Si vuol fare gli imprenditori con i soldi della banca senza rischiare nulla di proprio. Questi sono i veri motivi del mancato decollo del turismo destagionalizzato ed integrato — conclude-. Comunque, nonostante tutto, se si vuol vedere il bicchiere mezzo pieno, l’economia viestana è abbastanza solida se rapportata a quella di realtà limitrofe come quella di Mattinata”. Ma, come detto un’ancora di salvataggio arriva dalla Regione Puglia e dalle agevolazioni stabilite da banche e Cofidi. “La nostra è a tutti gli effetti un’iniezione di fiducia alle imprese voluta fortemente dalla sede centrale di Milano perché siamo un istituto bancario radicato nel territorio
—asserisce Michele Di Bari, rappresentante territoriale della Bpm -. La fiducia è un elemento imprescindibile per superare una fase così difficile. Grazie a questo accordo stretto con Cofidi di Capitanata si vuol essere vicini a tutte quelle aziende che vogliono investire nell’innovazione e nella ricerca al fine di alzare il livello qualitativo dell’offerta e di creare un sistema Imprenditoriale coeso e in rete. E’ nei momenti di crisi che bisogna investire. Chi ha coraggio va tutelato e assistito affinchè concluda il proprio percorso virtuoso: La Banca di Milano crede nella lungimiranza e nella genialità delle iniziative. Infatti, solo chi investe può sopravvivere”. Di Bari chiarisce i dettagli della proposta. “Noi guardiamo ‘ al lungo periodo e non al breve. La nostra filosofia è quella di dare credito ai giovani e alla qualità. Se abbiamo deciso di fare questo importante passo dei tassi agevolati (1,70%; 1,80%) è perché crediamo nel territorio — continua-. In Capitanata ci sono gli imprenditori veri,ma purtroppo non riescono ad affermarsi pienamente poiche non accompagnati nel loro cammino. La Banca di Milano vuole investire in questo territorio e in tutti i suoi settori. La dimostrazione sta nel fatto che per la prima volta vengono proposti gli stessi identici tassi presenti nel Nord Italia. Questa volta la Capitanata non può e non deve rimanere a bocca asciutta. Per questo motivo stiamo svolgendo un tour informativo in tutti i principali Comuni del territorio.
I settori sui quali puntiamo forte sono il turismo, il commercio e l’artigianato, i cardini dell’economia di questa provincia. Trattasi anche di uno sprono per far tornare i giovani agli antichi mestieri dei piccoli borghi. Ad esempio, nell’incontro che abbiamo tenuto giovedì in quel di Bovino è emerso un progetto molto interessante della locale Amministrazione Comunale per recuperare le abitazioni sfitte ed abbandonate del centro storico e trasformarle in B&B da far gestire ai giovani —conclude. Altresì, nel corso dello stesso incontro, è stato siglato un accordo con il Sindaco Dedda, che mette a disposizione un locale comunale per svolgere settimanalmente riunioni informative ed organizzative degli imprenditori del comprensorio. Alla luce di tale disponibilità Maresca si è reso disponibile ad essere presente in loco per poter seguire tali incontri. I Monti Dauni hanno bisogno di un particolare occhio di riguardo dopo anni di abbandono”.

MATTEO PALUMBO
l’Attacco