Menu Chiudi

Il Pd pugliese: faremo dimagrire l’assise regionale a 50 consiglieri

Dopo la proposta, bocciata, di alzare i membri a 78, arriva la contro mossa per ridurre i costi della politica.

 

Aumentare o ridurre? Continua la bagarre sui consiglieri regionali della Puglia. Solo lo scorso 29 aprile, l’Ufficio elettorale presso la Corte di Appello di Bari, aveva emesso il verdetto sul numero dei consiglieri nel numero di 70 e non di 78, come stabilito ufficiosamente al termine delle operazioni elettorali.
DA 70 A 50 – Ora invece, si chiede di ridurre il numero di consiglieri. Stamane il gruppo regionale del Partito Democratico pugliese ha presentato una proposta di legge per abbassare il numero di membri da 20 a 50. Primi firmatari, il segretario regionale del Pd e consigliere regionale, Sergio Blasi e il capogruppo, Antonio Decaro. Per Blasi, si tratta del «il primo atto che il Pd produce come segnale forte e chiaro della necessità di ridurre i costi della politica». La proposta di legge è stata infatti presentata all’indomani della seduta di insediamento del nuovo Consiglio regionale pugliese e quindi di inizio ufficiale della nona legislatura. Il capogruppo del Pd motiva così la scelta: «Abbiamo voluto presentare oggi, immediatamente dopo l’inizio ufficiale della IX legislatura, la prima modifica di uno Statuto regionale, che rende necessario un generale ammodernamento che ci impegnerà a proporre meccanismi che garantiscano con maggiore efficacia la parità di genere, la politica dei fatti, che abbandona l’uso abnorme delle parole, ci porterà immediatamente ad una proposta per il riequilibrio di genere, poiché la parità è elemento fondativo della cultura politica del Pd».
PIU’ DONNE IN POLITICA – Blasi ha anche sottolineato come, in tempi di crisi economica, una proposta del genere è assolutamente coerente con gli impegni presi in campagna elettorale. Anche Dercaro si è espresso sulla questione: «Abbiamo chiaro il quadro generale di crisi economica e sociale, ed è per questo che non intendiamo perdere altro tempo. Occorre una modifica dello Statuto e della legge elettorale per ridurre drasticamente i costi della politica e soprattutto per creare, alle donne che intendano candidarsi ed è questo il secondo impegno che porteremo avanti – le condizioni migliori di agibilità politica». Sulla questione delle donne nel Consiglio, Blasi e De Caro fanno fronte comune: «Pur avendo nel gruppo del Pd due delle tre donne elette in consiglio, non sfugge a nessuno di noi la necessità di operare con determinazione in tal senso».