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Foggia, capitale delle patenti facili: 36 arresti

Una struttura piramidale per superare, senza troppi sforzi, ma con il versamento di una cospicua somma di denaro, l’esame della patente di guida. Due ramificazioni, meglio definite come associazioni a delinquere, gestite dal direttore della motorizzazione civile di Foggia Vito Pompa e da altrettanti titolari di autoscuole foggiane: Giovanni Panunzio dell’omonima scuola guida e Raffaele Marco Piscopia dell’autoscuola Monza. Queste solo tre delle 66 persone appartenenti ad un sodalizio criminale, smantellato, questa mattina, dagli agenti della mobile di Foggia, nel corso di un’imponente operazione denominata Walkie-Talkie. 36 le persone arrestate, di cui 21 ai domiciliari. Nei confronti di un’altra trentina di persone sono stati adottati provvedimenti cautelari come obbligo di dimora e di firma. Vito Pompa, non è nuovo a questo tipo di truffa. Finì in carcere nel 1987 quando era direttore della Mctc di Ravenna. Quiz, dunque, per ottenere la patente di guida superati grazie a sofisticate apparecchiature ricetrasmittenti. Un raggiro, studiato a tavolino con il candidato. Il giorno della prova veniva piazzato addosso all’ esaminando un radiomicrofono con il quale era in collegamento con il complice, che si nascondeva all’esterno dell’aula, in un’auto o in un locale adiacente. Il candidato doveva leggere a bassa voce i diversi quiz a risposta multipla, mentre il componente dell’organizzazione, gli suggeriva la risposta esatta tramite invio di impulsi. Tutto questo previo il pagamento di poco meno di 2000 euro. Quando, poi, l’esaminando riteneva di non essere in grado di eseguire i suoi compiti, il gruppo lo sostituiva con un "uomo di fiducia". Contraffacendo non soltanto i documenti di riconoscimento ma anche la documentazione da esibire al momento della prova. Il Gip ha disposto il sequestro preventivo dei locali delle autoscuole coinvolte negli illeciti e di quattro autovetture utilizzate dalle stesse. Nel corso delle indagini durate circa 7 mesi, è emerso anche un piccolo giro di spaccio, gestito da sei degli indagati finiti ai domiciliari. Non emerge, invece, – dicono gli investigatori – il coinvolgimento di altri funzionari della Motorizzazione civile. Foggia, dunque, era diventata un punto di riferimento di candidati provenienti da tutta Italia, non a caso alcuni provvedimenti cautelari sono stati eseguiti in provincia di Milano, Parma, Mantova, Vicenza, Campobasso e Bari.