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Pesca/ Gatta chiede alla Regione quali iniziative si intraprenderanno a sostegno della pesca

Premesso che:la Comunità Europea ha diramato nuove disposizioni inerenti le attività di pesca costiera, segnatamente norme in materia di regolamentazione degli attrezzi e dell’attività di pesca del Mediterraneo (Reg. CE 1967/2006); ·    la marineria pugliese conta svariate decine di migliaia di lavoratori del settore tra impiegati diretti e dell’indotto;
·    le società di produzione degli attrezzi da pesca (retifici) non sono attrezzate alla produzione delle reti imposte dalla nuova normativa comunitaria;
·    in particolar modo, tra le più colpite è  la marineria del Golfo di Manfredonia, tra quelle con il maggior numero di natanti adibiti alla pesca dell’intero Adriatico.
Considerato che:
·    la pesca nel Golfo di Manfredonia è diversa da quella che si effettua nel Tirreno, nel Mediterraneo in genere e nell’Atlantico;
·    secondo esperti del mondo della pesca ed universitari del settore, il tipo di rete descritta nella nuova normativa mal si concilia con il prodotto pescato nei nostri mari che è in genere di taglia medio-piccola senza possibilità di accrescimento della taglia con ulteriore permanenza in acqua;
·    il problema immediato è creare oggi una prospettiva reddituale per i nostri operatori, per i quali la pesca di talune specie entro le tre miglia è un fatto normale e di tradizione, al punto che i mezzi da pesca non sono neppure attrezzati per l’alto mare;
·    rispetto alla scadenza comunitaria riguardante la pesca entro le tre miglia e l’utilizzo delle nuove maglie, che mettono certamente in difficoltà le nostre aziende pescherecce, il comune obiettivo prioritario per tutti deve riguardare l’occupazione degli interessati e il reddito delle imprese;

Ritenuto che nell’immediato bisogna, dunque, urgentemente rapportarsi con gli organismi tecnici della Commissione Europea per ottenere una deroga corrispondente alle particolari caratteristiche dei litorali pugliesi e dell’Adriatico in genere;

Ritenuto, inoltre,  di dover mettere a punto un piano di gestione del sistema peschereccio con leggi regionali di accompagnamento a questo settore, che permettano il superamento delle criticità con soluzioni calibrate alle realtà locali;

Tutto ciò premesso e considerato,

SI INTERROGA

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE, ON. NIKI VENDOLA, L’ASSESSORE ALL’AGRICOLTURA DR. DARIO STEFANO E L’ASSESSORE ALLA SOLIDARIETA’ DR.SSA  ELENA GENTILE, PER SAPERE:

1.    Quali iniziative intendano intraprendere a sostegno del reddito dei lavoratori della pesca;
2.    Se intendano far proprie le indicazioni del mondo della pesca pugliese e dell’intero Adriatico, per elaborare una propria proposta all’Organo comunitario;
3.    Se non ritengano di riferire al Consiglio della vicenda per porre in essere un’azione immediata finalizzata ad affrontare la situazione contingente, elaborando misure urgenti di accompagnamento che possano attenuare i preoccupanti segnali, già percepibili, di tensione sociale, e contestualmente definire un progetto strategico di medio – lungo periodo in collaborazione con gli operatori della pesca della Puglia.           

                                F.to Avv. Giandiego Gatta