Menu Chiudi

Università Bari/ Scandali Odontoiatria, rischio chiusura

Dopo l’indagine sui test d’ingresso contraffatti. Petrocelli chiede «una revisione del corso di laurea».

 

Il corso di laurea in Odontoiatria rischia la chiusura o almeno la sospensione per un anno delle immatricolazioni. L’ultima parola spetta al consiglio di facoltà che si riunirà lunedì. A sollecitare una discussione sul corso, marchiato negli ultimi anni dagli scandali dei test truccati, da un’indagine sui bilanci da parte della Corte dei conti e da decine di denunce da parte degli studenti, è stato prima il preside della facoltà di Medicina, Antonio Quaranta, e poi il rettore, Corrado Petrocelli, che in una lettera ha invitato il consiglio di facoltà ad esprimersi a riguardo. «Al momento non c’è nessun orientamento – spiega Quaranta – la decisione sarà presa lunedì. In Senato, durante il dibattito sull’offerta formativa, è nata la necessità di una discussione sull’intero corso ».

Negli ultimi anni Odontoiatria è stata stravolta dall’indagine della Procura sui test di ingresso contraffatti. Sotto inchiesta sono finite 136 persone: per 127 è stato chiesto il processo, per le altre nove l’archiviazione. Tra i coinvolti Marcantonio Pollice, biologo ed ex professore di liceo in pensione, considerato dalla pm Francesca Romana Pirrelli, la «mente dell’organizzazione criminale»; la moglie di Pollice, Paola Favaretto, il figlio odontoiatra Giulio, il ginecologo ed ex consigliere comunale di An, Giuseppe Varcaccio. «Non possiamo negare che negli ultimi tempi il corso di laurea si è trovato al centro di numerose polemiche – prosegue Quaranta – non solo per quanto riguarda l’indagine, ma soprattutto dal punto di vista organizzativo e didattico. Io ho ricevuto decine di segnalazioni da parte degli stessi studenti e di questo bisogna prenderne atto e portare avanti un’analisi più precisa sulla produttività di questo corso di studi».

Tra le segnalazioni più pressanti, quelle riguardanti la presenza dei docenti a lezione. Basti pensare che secondo un’indagine interna della facoltà, il 20 per cento del personale non si presenta, con punte del 60 per cento in alcuni periodi dell’anno. Ed infine è ancora in corso l’indagine della Corte dei conti sul bilancio del dipartimento: sarebbero infatti state riscontrate delle irregolarità nella gestione delle spese per le quali la facoltà e l’università ha chiesto di avviare un’indagine interna, oltre all’intervento della Corte dei Conti. «C’è stato richiesto dal rettore – conclude Quaranta – una discussione dell’utilità e della funzionalità dell’intero corso. Ed è questo quello che faremo lunedì». L’ipotesi più accreditata sembra essere la sospensione per un anno delle immatricolazioni (la facoltà è a numero chiuso: ogni anno entrano 33 studenti) per poi riprendere eventualmente tra due anni le iscrizioni. Anche gli studenti sono favorevoli ad una rivisitazione del corso di laurea. «I problemi ci sono – spiega Raffaele Santoro di Studenti Indipendenti – sicuramente questo non possiamo negarlo. Vedremo come sarà la discussione di lunedì e poi in base a questo decideremo come comportarci. Il problema dei fuori corso è molto sentito anche a Medicina dove il 70 per cento degli studenti al sesto anno non ha completato gli studi».

Samantha Dell’Edera