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“Stop al boom di pomodori cinesi”

Codiretti in piazza: "A pagare è soprattutto la Puglia".

 

Coldiretti scende in campo contro il pomodoro cinese. E contro i «falsari del made in Italy» che incidono sull’economia agricola nazionale e, nel caso del pomodoro, in particolare su quella pugliese. Sarà infatti presentato questa a mattina a Roma,a Palazzo Rospigliosi, il pri- mo dossier sulle importazioni di concentrato di pomodoro cinese che stainvadendo i mercati mondiali. Un dossier in cui la Puglia è protagonista. Perché la sola provincia di Foggia è leader nel compatto con 3.500 produttori che coltivano mediamente una superficie di 26mila ettari, per una produzione di 22 milioni di quintali e una Plv (Produzione lordavendibile) di quasi 175 milioni di euro. Dati ragguardevoli se confrontati al resto d’Italia con i suoi 55 milioni di quintali di produzione e i 95mila ettari di superficie investita: il 40 per cento del pomodoro italiano proviene dalla Capitanata. E evidente, quindi, il danno provocato nei conti delle imprese agricole pugliesi e alle produzioni tipiche e di qualità regionali dalle 82mila tonnellate di concentrato di pomodoro provenienti dalla Cina per produrre salse «italiane». Un esempio per tutti: i dati della Coldiretti evidenziano che il Ghana importa dall’Italia 28 milioni di chili di derivati del pomodoro ottenuti per la quasi totalità da coltivazioni cinesi che vengono solamente rilavorate e confezionate in Italia per essere esportate come falso made in Italy con danno all’immagine italiana e alll’agricoltura locale del paese africano.