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Crisi pesca, Bordo (PD): “Il Governo non prevede sostegni per i pescatori

"…..e si assume la responsabilità di fallimenti e licenziamenti”. “Il Governo italiano sta contribuendo ad affondare il comparto della pesca”. E’ il commento di Michele Bordo, deputato del PD, all’intervento in Aula del ministro per le Politiche agricole, Giancarlo Galan, provocato da un’interrogazione sulla grave crisi del comparto ittico dovuta all’entrata in vigore del nuovo regolamento comunitario: “Nessun impegno finanziario è stato assunto dal Governo anche solo per alleviare gli effetti negativi delle nuove norme”.
“Il Ministro Galan – continua Bordo – ha escluso che il governo italiano possa intervenire sulla Commissione europea, come invece avevano chiesto le marinerie, a partire da quella di Manfredonia, per ottenere una proroga del vecchio regime o una deroga alle norme dell’OCM sulla larghezza delle maglie delle reti; non ha detto assolutamente niente sulla richiesta dei pescatori di allungare il fermo biologico; non ha previsto alcun intervento straordinario a sostegno del comparto, limitandosi ad affermare che verificherà, caso per caso, l’eventualità di sostenere le imprese per i costi che sosterranno relativamente alla sostituzione delle reti”. 
“Il Governo – sottolinea Bordo – sta sottovalutando le conseguenze sociali di questa ennesima crisi del settore della pesca, che rischia di determinare la chiusura di molte imprese e centinaia di licenziamenti, e si sta assumendo la responsabilità di spingere la crisi strutturale dell’intero comparto ad un punto di non ritorno”.
“L’economia ittica è decisiva per l’equilibrio sociale di importanti aree del nostro Paese, alcune delle quali già gravate dagli effetti della ristrutturazione avviata negli anni passati – conclude il deputato del Partito Democratico – Affrontare quest’altra mareggiata senza il sostegno del Governo può provocare il naufragio di intere comunità”.