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Vieste/ Consiglio Comunale e la Variante alla Lottizzazione Chiesiola

L’accapo non è stato discusso per il venir meno della maggioranza. Di seguito (il mancato) intervento del Consigliere Pd Mauro Clemente.

 

La deliberazione che si va ad adottare è macroscopicamente illegittima, e in effetti costituisce un semplice illegittimo espediente per costruire abusivamente.
Il dato di fatto dichiarato è che vi è un’area trasformata a “viabilità urbana” in difformità dal P.R.G. (e già solo questa è affermazione che impone una variante al P.R.G.) e vi è un Piano di Lottizzazione che se prima illegittimamente non contemplava nelle cartografie al suo interno la detta area (di ben 4.100 mq) in quanto già trasformata urbanisticamente a viabilità oggi si vorrebbe semplicemente rettificato con l’inserimento di questa area.
E’ sin troppo evidente che non siamo in presenza di “errore materiale”, ma di una precedente esclusione dell’area per la esplicitata ragione che la stessa era trasformata, ed è evidente che non può essere inteso come errore materiale una rappresentazione specificamente “motivata”.
Se errore c’è stato, esso è stato “intellettuale”; e del resto oggi alla stregua di particolari interpretazioni della normativa sugli espropri si ritiene che detta area è da considerarsi ancora di proprietà privata nonostante sia stata destinata e trasformata a strada in virtù di deliberazioni comunali risalenti sin al 1995, e quindi ancora esprimibile volumetria in favore del privato; mentre prima non è stata inserita in quanto si riteneva evidentemente il contrario. Questo non è errore materiale, ma è, semmai, errore “intellettuale” di diritto.
L’errore è talmente di tipo intellettuale, che c’è stato il bisogno di chiedere un parere integrativo e successivo (acquisito al protocollo il 30.4.2010, rispetto al primo del 22.3.2010 dove non vi è traccia di vicenda amministrativa di espropri) su questioni giuridiche (normative espropri ed altro) ad un legale.
Peraltro, il parere del legale non è affatto oggi univoco.
Vi è un primo parere nel quale il legale fa tutto un escursus, giungendo comunque alla conclusione non condivisibile dell’errore materiale, senza considerare (perché evidentemente a lui non rappresentato) tutti gli atti della procedura espropriativa.
Nel parere integrativo, il legale affronta (solo) la nuova questione della vicenda amministrativa di esproprio, che palesa che non vi è errore materiale ma questione di diritto (atteso che oggi si giunge alla conclusione giuridica – e non materiale – che l’area può rientrare perché in base a normativa sopravvenuta non può dirsi che la strada fatta sia ancora del Comune), ma non conferma che i nuovi atti emersi, e prima non considerati, conservano alla lottizzazione secondo lui la natura di errore materiale.
Quindi, a prescindere da tutto non vi è oggi neanche un parere legale che dica alla luce delle nuove emergenze che sempre errore materiale lui ritenga esservi.
La verità è che all’origine i lottizzanti hanno pensato bene di “assorbire” anche la volumetria espressa dalla strada, senza però ricomprendere l’area nel “perimetro” di lottizzazione; oggi si vorrebbe invertire la questione, e quindi tradurre un abuso in errore materiale.
Perché ?
Perché si vuole evitare di ripercorrere il procedimento di approvazione della lottizzazione, che oggi si sa non potrebbe avere lo stesso esito.
Il dato di fatto è che oggi si vanno ad inserire nuove cartografie con nuove perimetrazioni che non sono mai state sottoposte alla Regione Puglia (per il vincolo paesaggistico) e alle altre Autorità, ivi comprese le Autorità per le altre valutazioni ambientali (VIA, VAS, Procedure di verifica, ecc.).
Ancora una volta si vuole edificare laddove non è consentito semplicemente facendo finta di non sapere che vi sono delle norme da rispettare e delle Autorità da coinvolgere.
E questo è tanto vero che ben poteva chiedersi un parere alla Regione Puglia (Assessorato all’Urbanistica), che pure è coinvolta per l’aspetto paesaggistico e che quindi avrebbe espresso un parere anche su atti propri; invece, si preferisce non far sapere nulla, neanche affinché la Regione potesse adottare una deliberazione di modificazione delle proprie determinazioni paesaggistiche (anche in semplici termini di presa di atto di errore materiale, se ciò la Regione avesse inteso).
Oggi, invece, si modificano cartografie anche inserite in atti regionali (paesaggio) che sono preventivi senza che la Regione sappia nulla.
In conclusione, è evidente che siamo in presenza di una variante al Piano di Lottizzazione senza che sia seguita la procedura prevista dalla legge, come è evidente che mancano tutti i pareri previsti, ivi compreso l’assenso paesaggistico della Regione e l’assenso dell’Autorità di Bacino, oltre ad altri pareri ambientali.
Senza considerare, poi, la necessità di una variante urbanistica generale.
E’ altresì evidente che qualsiasi attività di trasformazione che si porrà in essere risulterà abusiva e potrà essere sanzionata, con notevole danno per le imprese e per i lavoratori.
Mauro Clemente